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Tunisia: cade il governo Essid

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Il parlamento tunisino ha approvato sabato sera, con 118 voti a favore su 191, una mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro Habib Essib.

Solo tre deputati hanno votato a favore del governo, gli altri si sono astenuti. Era un risultato atteso: Essid aveva da tempo perso il sostegno dei principali partiti tunisini, e nei giorni scorsi lo stesso presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi aveva chiesto le sue dimissioni.

Essid era diventato primo ministro nel febbraio 2015, sostenuto dalla colazione laica guidata dal partito Nidaa Tounes. Negli ultimi tempi praticamente tutte le forze politiche lo hanno accusato di non aver implementato le riforme necessarie per risolvere la difficile situazione economica del paese. Una crisi aggravata dagli attacchi terroristici al museo del Bardo di Tunisi e al resort di Susa, che hanno provocato un netto calo al turismo.

Il mese scorso il presidente Essebsi, esponente di Nidaa Tounes, aveva chiesto la formazione di un nuovo governo di unità nazionale per attuare il piano di riforme. I due partiti principali, i laici di Nidaa Tounes e il partito islamico Ennhadha, e due partiti minori si sono quindi accordati per votare la sfiducia. La Tunisia è l'unico paese coinvolto nelle primavere arabe del 2011 dove la fine del regime ha portato alla creazione di una democrazia stabile.