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Carri armati turchi nel nord della Siria, conquistata una città in mano all'Isis

All'alba di mercoledì carri armati ed altri veicoli militari hanno varcato il confine turco-siriano dirigendosi verso la città di Jarablus, ultima roccaforte dello Stato Islamico lungo il confine. L'azione è stata preceduta nella notte da bombardamenti aerei e da un'incursione delle forze speciali turche, che hanno aperto la strada per le forze di terra.
E' dal novembre 2015, cioè da quando venne abbattuto un caccia russo, che l'aviazione turca non effettuava raid in territorio siriano. All'offensiva partecipano anche diverse centinaia di ribelli siriani sostenuti dalla Turchia.
Il governo turco ha detto che gli obiettivi dell'operazione, denominata Euphrates Shield, sono mettere in sicurezza il confine tra Turchia e Siria, per prevenire attacchi terroristici in Turchia (come quello di sabato scorso a Gaziantep, in cui sono morte 54 persone) provenienti dai gruppi presenti in Siria, e proteggere l'integrità territoriale siriana. Bersagli dell'attacco sono sia i combattenti dell'Isis sia le milizie curde-siriane Ypg, che peraltro si combattono tra loro. I miliziani curdi, espressione del Partito dell’Unione Democratica (PYD), sono sostenuti dagli Stati Uniti nella lotta contro lo Stato Islamico, ma vengono considerati dalla Turchia terroristi, strettamente legati al PKK.
L'obiettivo del governo turco è conquistare Jarablus, città lungo il fiume Eufrate da tre anni sotto il controllo dei jihadisti dell'Isis, prima che lo facciano i curdi, in modo che questi ultimi non conquistino altri territori superando il confine naturale dell'Eufrate. Poche ore dopo l’inizio delle operazioni il regime siriano di Bashar al-Assad ha condannato l’invasione turca, definendola una violazione della sovranità nazionale siriana.
L'azione militare turca, avviata nel giorno dell’arrivo in Turchia del vicepresidente statunitense Joe Biden, è sostenuta dagli Stati Uniti, che forniscono copertura aerea e informazioni di intelligence.
L'operazione si è conclusa con successo a neanche dieci ore di distanza dal suo avvio: i combattenti dell'Isis si sono ritirati da Jarablus e la città è stata presa dalle forze turche e dai ribelli siriani alleati. Le milizie curde Ypg hanno annunciato che si ritireranno dalla sponda ovest dell'Eufrate, su richiesta degli Stati Uniti.

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