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Soccorritori ancora al lavoro tra le macerie del terremoto, si aggrava il bilancio delle vittime

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terremoto tra marche e lazio
Prosegue senza sosta il lavoro dei Vigili del Fuoco e di tutti i soccorritori, accorsi nelle aree del Centro Italia sconvolte dalla violenta scossa di terremoto dello scorso 24 agosto, nella speranza di poter estrarre vivi coloro che sono incastrati tra le macerie.

Nonostante la lotta contro il tempo e la speranza ancora viva, il bilancio delle vittime si aggrava ancora: sarebbero 267 le persone decedute, secondo quanto comunicato dalle Prefetture di Rieti e Ascoli Piceno, di cui 207 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 49 ad Arquata del Tronto.

Sempre secondo un bilancio, purtroppo, ancora provvisorio sarebbero 387 le persone ferite che, in questi giorni, sono ricorse alle cure dei sanitari degli ospedali di Lazio, Umbria e Marche (34 all’ospedale di Ascoli Piceno, 19 in quello di San Benedetto, 11 in strutture private convenzionate dopo essere stati curati negli ospedali di Ascoli e San Benedetto, 11 ad Ancona). Tra questi sono compresi anche coloro che sono già stati dimessi.

Al momento il numero delle persone estratte vive dalle macerie delle loro abitazioni e sottratte alla morte dai Vigili del fuoco (215) e dal Soccorso Alpino (23) sarebbero 238 mentre sono 2100 circa le persone assistite nei campi allestiti nelle regioni Lazio, Marche e Umbria.

Tuttavia, ricordiamo, gli oltre 6000 uomini e donne del servizio nazionale della Protezione civile dispiegati sul territorio colpito, continuano a cercare e scavare tra le macerie quindi il bilancio delle vittime e delle persone ferite potrebbe aumentare.

Nelle diverse aree del Centro Italia colpite dal sisma, dove la terra continua a tremare tanto che solo dalla mezzanotte di venerdì sono state registrate 928 scosse, tra cui quella di magnitudo 4.8 delle 6:28 di venerdì che ha danneggiato il Ponte a Tre Occhi sulla strada regionale 260, ora chiuso al traffico (importante via d’accesso verso Amatrice), sono presenti oltre 1000 Vigili del Fuoco, 1100 uomini delle forze di polizia, 500 persone appartenenti alle forze armate, 644 alle organizzazioni nazionali di volontariato, circa 1500 alle regioni direttamente interessate dal sisma e alle colonne mobili di quelle attivate da fuori regione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Emilia Romagna, Toscana), oltre 400 alla Croce Rossa Italiana. A questi si aggiunge tutto il personale delle amministrazioni territoriali delle aree colpite dal sisma.



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