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Brasile: destituita la presidente Rousseff

A favore della destituzione hanno votato 61 senatori su 81, ben oltre la soglia dei due terzi necessari. L'ex vicepresidente Michel Temer, che aveva assunto l'incarico di presidente ad interim dopo la sospensione di Rousseff, assumerà ora ufficialmente la guida del governo del paese fino al 2018, quando sono previste le nuove elezioni. Dopo tredici anni quindi il Partito dei Lavoratori non è più al potere, sostituito dal governo di centrodestra di Temer.
Rousseff, prima presidente donna del Brasile, era stata accusata nel 2015 dal TCU, la Corte dei Conti brasiliana, di aver truccato il bilancio statale del 2014 per farlo apparire meno peggiore di quanto fosse in realtà, condizionando la campagna elettorale per la sua rielezione. Rousseff, eletta nel 2011 e confermata per un secondo mandato nel 2014, ha sempre negato ogni accusa ed ha annunciato che presenterà ricorso alla Corte suprema federale brasiliana.
I guai per la presidente erano però iniziati prima, nel 2014, quando scoppiò il vasto scandalo di corruzione legato alla compagnia petrolifera statale Petrobras. Le inchieste della magistratura hanno coinvolto numerosi membri del governo e del parlamento, travolgendo gran parte dei partiti brasiliani, ma più pesantemente il Partito dei Lavoratori di centrosinistra, al governo con Lula prima e Rousseff poi.
Rousseff non è mai stata coinvolta nello scandalo Petrobras, a differenza dell'ex presidente Lula, suo mentore, e del nuovo capo dello stato Michel Temer, indagato per corruzione.

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