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comunicato stampa
Sanremo 2017: le pagelle di Giacomo Valeri

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Di seguito le pagelle di Giacomo Valeri sulle esibizioni dei cantanti di Sanremo 2017. Il cantante senigalliese Nesli (al secolo Francesco Tarducci), in duetto con Alice Paba, delude a tal punto da non meritare un voto.

Samuel 6,5: Samuel ha stile. Il pezzo è moderno (nel senso più positivo del termine). Suona molto Subsonica, ovviamente, e forse rimane un po’ freddino. La cover di “Ho difeso il mio amore” invece è stata magistrale. Promosso!

Elodie 5+: (m)Elodie d'amore. Amore, amore, amore, amore, amore, amore. Tanto amore. Che dopo un po' fa salire l'odio. Il ritornello è forse il più carino tra quelli in gara (a livello melodico). L’amica di Maria canta bene. Meglio del suo idolo, per intenderci (Emma Marrone).

Però amore, tanto amore, troppo amore...

Paola Turci 8: E’ in stato di grazia. Bella la canzone, bello il testo, bella lei, bella la cover di Anna Oxa. Si contende il premio della critica con Ermal Meta. E alla fine potrebbe anche spuntarla.

Fiorella Mannoia 5: Come interprete non si discute (tranne quando rende matematica la bossa nova). Ma la canzone è un inno alla gioia catto-pop intriso di frasi banali. Dopo il ritornello vien da chiedersi che vita abbia vissuto fino adesso (che “se cadi ti aspetta” ed è “perfetta”). Il testo è davvero poca roba. Si, vincerà lei. Ma non è un lieto fine.

Fabrizio Moro 8,5: è, insieme a quella di Paola Turci, la mia canzone preferita di questo Sanremo. Questa richiesta di aiuto al figlio piccolo affinché lo liberi dalle paure e dagli attacchi di panico, mi commuove. Fuori dal personaggio duro e misterioso. Sicuramente un pezzo coraggioso, forse pure più coraggioso di quello sulla mafia. Mettere a nudo le proprie debolezze non è mai facile. Intensa l'interpretazione. Bello. E si piazzerà, secondo me, si piazzerà. (Secondo?)

Ermal Meta 7,5: La cover di Modugno è da 10+. Il ragazzo ha talento e cultura. La canzone che porta a Sanremo è autobiografica. Un tema forte: quello della violenza e della distanza siderale tra odio e amore. Più che un testo è una descrizione. Ce la sbatte in faccia. A me piacciono di più i testi che sottintendono e si lasciano interpretare. Ma il tema richiedeva forse questo stile. Senza vittimismi , testo “pesante” e musica leggera. Se la gioca per il podio. Ci sta. Bravo!

Sergio 5: Emotivo e sincero. Pezzo modesto (a dir poco), cantato molto bene! Solito problema: non basta cantare bene. Se non si sa scrivere, bisogna affidarsi alle persone giuste. Missione fallita, Sergione!

Alessio Bernabei 3: Il nulla assoluto. Toh, ti trovo qualcosa di positivo: sarà tra i pezzi più trasmessi in radio. Come lo so? È uguale a quello dell'anno scorso. E due. Della cover non parlo perché Bennato ancora bestemmia.

Clementino 5,5: Un po' di rap a Sanremo ci vuole. Cantasse meno e rappasse di più sarebbe meglio. Lo vorrei un po' più street e un po' meno paraculing... Comunque il testo è discretamente interessante. Se paragonato a quello di Bernabei è da premio pulitzer.

Michele Bravi 6: Nel diario degli errori ora ha qualcosa da aggiungere! Cattiverie a parte, lui è un personaggio fragile e positivo. E’ anche un buon interprete. Ma è precoce scrivere un diario degli errori a 23 anni. Poi per forza vengono fuori delle banalità. Cosa vuoi aver sbagliato di così grande? A rubare una caramella!

Chiara 4,5: A me lei piace, in generale. Quel suo non saper stare su palco, la rende vera. Ma stavolta devo dare ragione alla critica. Non c’è proprio. Non arriva niente, nemmeno il testo che alla fine è ben scritto. Rimandata!

Michele Zarrillo 6: Cantava l’amore prima che Elodie nascesse. E continua a farlo. Il testo ci invita a riscoprire le emozioni semplici, come la gioia del primo incontro. Ha il carisma di Alfano. Però ha sempre qualcosina da raccontare. Senza infamia e senza lode.

Bianca Atzei 4: “poco tempo fa Kekko Silvestre mi ha chiamato alle due di notte e mi ha detto: <> “. Bianca…Stacca quel cazzo di telefono quando dormi! “Tale e quale show” rimane la sua dimensione. Questa serenata a Max Biagi ce la poteva risparmiare. Con affetto.

Marco Masini 6,5: Masini è Masini. Non è più incazzato come un tempo (e a dir la verità ci piaceva parecchio) però è ispirato, nel testo e nell’armonia. Se la rischia e vince la scommessa. Bravo Marco!

Lodovica Comello 5,5: Sa fare tutto. Recita, canta, conduce e balla. Quando fai tutto, in genere, non eccelli in niente. E’ un po’ il suo caso. Si ispira ad Elisa per sua stessa ammissione, ma la strada è ancora lunga. Molto lunga.

Francesco Gabbani 7,5: Figo e originale. In ogni scelta, anche in quella della cover. Canta il nostro scimmiottare culture orientali. Ritmo e voce entrano subito. Ma anche il testo è ispirato. Tutto suona giusto. Se non arriva a podio rimarrà solo un gradino sotto.

Nesli S.V.: Mi dispiace... Non voglio fare quello che dice "era meglio il Nesli di prima"... Però il Nesli di prima era molto meglio. Sono orgoglioso di essere cresciuto con alcuni suoi testi molto diversi da questo. Ascoltate "Parole da dedicarmi" o "vento dei ricordi" e capirete di cosa sto parlando. Il duetto è squilibrato. Lui non è un cantante pop. Il testo è sempre stata la forza dei suoi pezzi, ma le poesie sono rimaste a Senigallia.

da Giacomo Valeri