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L’esempio dello street food come metodo di business alternativo

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Un famoso motto recitava che c’è più Italia a Hollywood che a Cinecittà. Il fascino innegabile che esercita la nostra Penisola sugli Usa è una realtà su cui bisogna sempre credere e puntare. Oggi più che mai.

L’ennesima controprova è data dal successo di Eataly, che nel corso degli ultimi anni ha aperto con successo già 3 punti vendita a New York, e poi ancora a Boston, Chicago e ora sta pensando di puntare sulla Russia. Forte di un fatturato che si aggira attorno ai 250 milioni di dollari, l’italian food, è una moda che non conosce limiti né spazio. Bisogna però stare molto attenti, in questo tipo di business specifico. Nonostante il peso del brand italiano, la ristorazione negli Stati Uniti rimane pur sempre uno spazio estremamente competitivo e affollato.

Un nuovo modo di fare business si sta facendo strada

Come muoversi, dunque, se si vuole investire nel settore della ristorazione, per limitare al massimo i rischi economici? Ci sono degli studi di tipo microeconomico che spiegano come bisogna muoversi e risultare vincenti in questo tipo di mercato. Adil Choikary, fonda una società di ristorazione che potrebbe essere una risposta e una soluzione a questo tipo di domanda. La sua risposta è semplice: bisogna tornare per strada a fare impresa. Il concetto dello sporcarsi le mani, detto da un trentasettenne parigino della media borghesia con una carriera iniziata non a caso nel settore assicurativo e finanziario, che decide di aprire in Connecticut, cioè nella casa della prestigiosa Yale University un’impresa di street food per cuocere crepes. Il caso vuole che questa bizzarra e anomala scelta di vita, in tipico stile americano, risulta essere strategicamente corretta. Il mercato locale ha in effetti una domanda elevata, e con essa anche l’idea di street food, che fino a 5-6 anni fa non era ancora esplosa del tutto. Non nell’East Coast almeno.

Il punto di vista tecnico su questa anomala impresa di street food americana

Da un punto di vista tecnico e strettamente legato al campo economico e finanziario, questo caso va studiato e compreso per quanto riguarda le scelte compiute dall’imprenditore. In questo caso Mister Choikary, ha saputo puntare su alcuni aspetti da non sottovalutare: una popolazione giovane e quindi attenta e ricettiva alle novità, di classe medio-alta che spende soldi altrui, ovvero quelli dei loro genitori, un traffico davvero molto denso, preferibilmente pedestre, dovuto allo stile di vita del campus universitario, e infine cosa da non sottovalutare gli affitti a buon mercato rispetto ai centri delle grandi città. Perché oggi per poter imporre un’idea di impresa bisogna davvero avere un business plan a prova di bomba. Quello di chi ha puntato su un’impresa di street food in una zona come quella dell’Università di Yale, lo è sicuramente. Così come nel settore del trading online come iForex il saper rischiare i propri capitali ha dato sicuramente risultati evidenti. Si tratta di esempi davvero esplicativi di come bisogna gestire il proprio business studiando nel dettaglio il campo di azione, il prodotto e come meglio piazzarlo. Sono delle regole base che valgono a tutti i livelli, sia per quanto riguarda una piccola impresa di street food, sia quando si tratta di prodotti come quelli tecnologici prodotti da Apple e che appartengono al listino del Nasdaq. Non è tempo per essere sprovveduti, e la lezione di Adil Choikary ci insegna proprio questo.



di Redazione






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