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Turchia: in migliaia hanno marciato contro Erdogan per tre settimane

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marcia per la giustizia in Turchia
Domenica 9 luglio si è conclusa a Istanbul, in Turchia, la lunga "Marcia per la giustizia", manifestazione di prostesta contro il governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan organizzata dal Partito Popolare Repubblicano (CHP) di centrosinistra, il principale partito di opposizione del paese.

Decine di migliaia di persone hanno camminato per tre settimane per 450 km, dalla capitale Ankara fino ad Istanbul. La marcia era iniziata lo scorso 15 giugno, pochi giorni dopo l’arresto di un parlamentare del CHP, Enis Berberoglu.

Nel comizio conclusivo nella parte asiatica di Istanbul, il leader del CHP Kemal Kilicdaroglu ha detto che la Turchia ha smesso di essere un paese democratico e che la marcia è stata solo la prima di numerose iniziative che verranno organizzate per protestare contro il tentativo di Erdogan di imporre un regime autoritario. Alla manifestazione hanno partecipato almeno 1,5 milioni di persone secondo la polizia, oltre due milioni secondo gli organizzatori. Nessun simbolo di partito, solo bandiere della Turchia e cartelli con la scritta "adalet", giustizia.

Kilicdaroglu ha parlato di "golpe civile" riferendosi alle purghe avviate da Erdogan dopo il fallito colpo di stato militare del luglio 2016. Da allora sono state arrestate oltre 50mila persone tra militari, poliziotti, giudici, giornalisti, insegnanti e parlamentari, e sono stati licenziati o sospesi quasi 150mila dipendenti pubblici. Decine di giornali, tv e radio sono stati chiusi. A un anno di distanza, il paese è ancora sotto lo stato di emergenza.

Il presidente Erdogan ha recentemente ottenuto nuovi ulteriori poteri grazie alla riforma costituzione approvata lo scorso 16 aprile con un referendum molto contestato, tra accuse di presunti brogli e mancanza di libertà di stampa.





di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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