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Mafia capitale: 20 anni a Carminati, ma cade l'accusa di associazione mafiosa

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tribunale
Si è concluso con la condanna di quasi tutti i 46 imputati il processo di primo grado relativo alla maxi inchiesta "Mafia Capitale".

I due imputati principali, l'ex terrorista di estrema destra Massimo Carminati e il ras delle cooperative romane Salvatore Buzzi, sono stati condannati rispettivamente a 20 e 19 anni di carcere. Per loro la Procura di Roma aveva chiesto rispettivamente 28 anni e 26 anni e 3 mesi.

I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Roma hanno però fatto cadere l'accusa principale, quella di associazione di stampo mafioso, che era stata contestata a 19 dei 46 imputati e che aveva dato il nome all'inchiesta della Procura. Riconosciute invece tutte le altre accuse: associazione a delinquere, corruzione, estorsione e turbativa d'asta.

Tra gli altri indagati, è stato condannato a 10 anni Franco Panzironi, l'ex amministratore delegato di Ama, l'azienda romana dei rifiuti, a 6 anni l’ex presidente del Consiglio comunale capitolino Mirko Coratti (Partito Democratico), a 11 anni l'ex consigliere regionale del PDL Luca Gramazio, a 11 anni l'ex NAR e braccio destro di Carminati Riccardo Brugia, a 6 anni e mezzo Luca Odevaine, vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni in Campidoglio ed ex componente del tavolo nazionale sull’immigrazione. Cinque gli assolti: Giovanni Fiscon, Fabio Stefoni, Giuseppe Mogliani, Salvatore Ruggero e Rocco Rotolo.

Lo scorso febbraio il gip di Roma aveva archiviato le posizioni di 113 indagati in un'altro filone dell'inchiesta, tra cui il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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