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Corea del Sud: il capo di Samsung condannato a 5 anni per corruzione

L'erede della dinastia Samsung è stato riconosciuto colpevole dal tribunale di Seul di corruzione, appropriazione indebita, trasferimento illegale di fondi all’estero e falsa testimonianza. A causa delle precarie condizioni di salute del padre, Lee Kun-hee, Lee Jae-yong è da alcuni anni il capo di fatto del gruppo Samsung, il più grande produttore di smartphone al mondo.
Lee era stato incriminato nell'ambito del grande scandalo politico e finanziario che aveva travolto la Corea del Sud lo scorso anno e che aveva portato all'impeachment dell'ex presidente Park Geun-Hye.
Il 49enne era stato accusato di aver elargito grandi donazioni (circa 36 milioni di dollari) alle fondazioni guidate da Choi Soon-sil, un'amica e confidente dell'ex presidente coreana, in cambio di favori politici. L'accusa aveva chiesto 12 anni di carcere. Nello stesso processo sono stati condannati a quattro anni di carcere altri due alti dirigenti di Samsung, Choi Gee-sung e Chang Choong-ki. L'ex presidente Park Geun-Hye è a sua volta sotto processo per corruzione.

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