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Libia: l'Italia avrebbe stretto un accordo con i trafficanti di migranti

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Per bloccare il flusso di migranti in arrivo dalla Libia il governo italiano avrebbe stretto accordi con due potenti milizie libiche implicate fino a poco tempo fa nello stesso traffico di migranti.

Lo sostiene un'inchiesta di Associated Press pubblicata martedì 29 agosto. Il governo italiano ha smentito seccamente questa ipotesi ed ha detto all'AdnKronos che "non tratta con i trafficanti".

L'inchiesta di Associated Press cita molte fonti diverse: ufficiali della sicurezza del governo di Tripoli, attivisti locali per i diritti umani e il portavoce di una delle milizie coinvolte. Secondo AP il mese scorso il governo italiano avrebbe stretto accordi per fermare il traffico di migranti direttamente con le milizie "Al Ammu" e "Brigata 48" e con il governo di Fayez al Sarraj. Dopo la caduta del regime di Gheddafi, il potere in Libia è di fatto gestito localmente dalle varie milizie armate. Il governo Sarraj riconosciuto dall'ONU controlla direttamente solo l'area della capitale Tripoli.

Le due milizie citate nell'inchiesta sono entrambe alleate del governo di Tripoli ed hanno base a Sabratha, una città vicino alla capitale che è da tempo uno dei principali punti di partenza per i barconi dei migranti diretti in Italia. I capi delle milizie sono due fratelli che provengono dalla famiglia Dabbashi, il clan che controlla di fatto la città. Secondo diverse fonti entrambi i gruppi armati erano fino a poco tempo fa direttamente coinvolti nel traffico dei migranti.

Un'inchiesta dell'agenzia Reuters del 21 agosto scorso imputava in parte il recente calo degli sbarchi all'attività della Brigata 48, che gestisce il centro di dentenzione di Sabratha e che aveva iniziato a bloccare i gommoni in partenza dalla città. La milizia Al Ammu si occupa dal 2015 della gestione della sicurezza dell'impianto petrolifero dell'Eni nella vicina Mellita.

Secondo le fonti citate da AP i due gruppi si sono impegnati nel fermare i barconi diretti in Italia e bloccare le attività dei trafficanti. In cambio ottengono soldi ed equipaggiamento (barche, attrezzatura medica, medicinali, non è chiaro se anche armi).

Negli ultimi due mesi il numero degli sbarchi sulle coste italiane si è ridotto notevolmente: gli arrivi nel mese di luglio sono stati la metà di quelli registrati nel luglio 2016. Ad agosto sono arrivati dal Nord-Africa solo 3.507 migranti, contro i 21mila dello stesso periodo dell'anno scorso.



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