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Elezioni Germania: Schulz vince il duello in tv, Merkel vince nei sondaggi

E Angela Merkel ha dato l’impressione di non avere sempre la risposta pronta, di dover anche tergiversare e subire. Il primo, e probabilmente l'unico, duello televisivo tra i due principali candidati alle prossime elezioni del 24 settembre in Germania, non ha deluso le aspettative, almeno rispetto a una campagna elettorale senza tensioni. Alla fine però, i sondaggi hanno spento ogni illusione di un possibile testa a testa tra l’Spd e la Cdu della cancelliera: le consultazioni flash post-confronto danno nettamente in vantaggio Angela Merkel.
La pacatezza e il fair play sono stati quelli tipicamente tedeschi: di fronte ai quattro giornalisti di quattro diverse emittenti televisive, Merkel e Schulz, entrambi vestiti di blu, si sono rispettati e anche difesi dalle domande “troppo demagogiche" dei conduttori. Ma, al contrario di una campagna elettorale fino adesso condotta sottotono, il candidato socialdemocratico ha saputo anche attaccare e mettere in difficoltà la cancelliera nei 95 minuti di dibattito seguito da 20-30 milioni di tedeschi. Schulz ha puntato sui temi più cari al suo partito.
Se Schulz diventerà cancelliere si interromperanno i negoziati per l’ingresso della Turchia nell’Ue, ha chiarito in uno dei momenti più caldi del duello. Merkel ha provato a ad aggiungere che “si sta verificando la possibilità di rafforzare gli avvisi per i viaggi dei tedeschi in Turchia”, dopo gli ultimi due arresti. Schulz ha subito avuto la risposta pronta: “Erdogan capisce soltanto il linguaggio che propongo io, quello di chi trae le conseguenze”. Anche sulla Corea del Nord, l’altro tema estero che ha avuto rilievo nel dibattito, lo sfidante ha mostrato i denti affermando che Trump non è il presidente adatto per risolvere la crisi.
Molto più chiaroscura la risposta della cancelliera che non vede una soluzione senza gli Usa”, ma “va detto con chiarezza che serve una soluzione diplomatica, pacifica”. Sul fronte interno, Schulz ha incalzato su tre punti: gestione dei profughi, dieselgate e pensioni. Lo sfidante ha ricordato l’aumento del costo della vita e degli affitti a fronte di buste paga sempre più basse e condizioni di lavoro sempre più precarie. E ha accusato Merkel di non aver usato il pugno duro contro le grandi aziende tedesche, soprattutto nel settore dell’auto. “Per noi la priorità è stata la difesa dei posti di lavoro“, si è giustificata la cancelliera.
Poi l’affondo sull’arrivo dei profughi nell’autunno 2015: Schulz sostiene che fu sbagliato aprire le porte della Germania senza consultare i partner europei. La Merkel ha replicato che in quel momento era necessario prendere una decisione, e ha ripetuto più volte: “Rifarei tutto“. La cancelliera ha detto che con lei non ci sarà una pensione a 70 anni. "Meraviglioso! Finalmente una posizione chiara, mi fa piacere”, è subito scattato Schulz, che ha sfruttato l’assist per tornare sul vero cavallo di battaglia di questa sua campagna elettorale: la vaghezza di Merkel rispetto a certi temi, su cui è pronta a cambiare opinione a seconda delle esigenze.
“Una democrazia non si porta avanti su un vagone letto”, ha aggiunto. Quando è finito il confronto Schulz è sembrato visibilmente soddisfatto, ha cercato il contatto con i supporter e gli scatti dei fotografi, sentendo di aver fatto bene il suo compito. Ma la doccia fredda è arrivata poco dopo dai sondaggi: sia sulla prima rete che sulla seconda: la maggior parte dei telespettatori hanno trovato la Merkel “più convincente” dello sfidante Schulz. Solo l’istituto Forschungsgruppe Wahlen dà la cancelliera in vantaggio di poco. Gli stessi osservatori del Cdu faticano a spiegare il motivo di una vittoria così schiacciante dopo un dibattito giocato quasi tutto in difesa.
E se si considera che in vista delle elezioni Merkel è davanti nelle consultazioni di 14 punti (38% contro 24%), le speranze di un recupero clamoroso dei socialdemocratici diminuiscono. Non a caso Schulz insiste per avere un secondo duello. Lo ha detto subito dopo il confronto televisivo, ma la cancelliera non lo ha permesso. Ci sono ancora molti indecisi da convincere e su questi punta l’Spd per provare ad accorciare le distanze: ora ha solo tre settimane di tempo.

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