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Editoriale
Italia fuori dai mondiali: una giusta punizione per un calcio violento e razzista?

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L'attuale gestione del calcio italiano è partita nel modo peggiore con l'elezione di Carlo Tavecchio nonostante le sue frasi razziste in cui dichiarava che un giocatore di colore "mangiava banane".

L'elenco degli episodi di razzismo, violenza e inciviltà nel mondo del calcio dal 2014 ad oggi è lungo e fonte di vergogna.

Solo nelle ultime settimane ricordiamo l'episodio degli adesivi di Anna Frank con la maglietta della Roma, della maglietta con lo stemma della Repubblica di Salò a Marzabotto e, solo lunedì sera, dei fischi durante l'Inno Nazionale Svedese.

L'assesenza dell'Italia dai mondiali di Russia 2018 costringerà quindi l'Italia del calcio a ripensarsi. L'auspicio è che si possa far piazza pulita della parte violenta del Calcio, ad iniziare da chi la guida, per lasciar posto a quello che lo sport dovrebbe innanzi tutto essere: fratellanza universale.