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Niger e Tunisia, le nuove missioni militari italiane

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militari italiani in Afghanistan
La Camera - che può lavorare anche se il Parlamento è stato già sciolto - ha approvato mercoledì 17 gennaio il decreto del governo che rinnova le missioni militari italiane all'estero.

Il testo, adottato dal Consiglio dei ministri il 28 dicembre scorso e già votato dal Senato, presenta il piano del governo per le missioni internazionali che si svolgeranno nel 2018. Le missioni attive nel 2018 saranno 35 e impiegheranno circa 7mila militari. Scenderà l'impegno in Medio Oriente e aumenterà sensibilmente la presenza in Africa. Sale inoltre la spesa rispetto al budget del 2017: da 1,43 a 1,5 miliardi di euro.

Le novità principali del decreto sono rappresentate dall'avvio di due nuove missioni in Niger e Tunisia e dal potenziamento di quella già presente in Libia. L'operazione in Niger rientra negli accordi sottoscritti dai paesi europei con i paesi del Sahel per sostenere le forze locali nel contrastare i gruppi jihadisti e i trafficanti di esseri umani. Verranno inviati inizialmente 120 soldati, che saliranno poi fino a 470. Verranno impiegati per l'addestramento e il supporto alle forze locali, non solo del Niger ma anche dei paesi vicini. Gli italiani andranno ad aggiungersi ad altri contingenti europei già presenti nell'area: tedeschi, spagnoli, belgi e sopratutto francesi.

In Tunisia verrà svolta una missione in ambito NATO: 60 militari con compiti di addestramento e consulenza per la costituzione di un comando interforze tunisino, necessario per coordinare polizia, Guardia nazionale ed esercito nelle attività di controllo delle frontiere e di lotta al terrorismo.

La missione in Libia raggruppa e potenzia le due missioni già esistenti a supporto del governo di Tripoli: l'addestramento della guardia costiera libica e l'ospedale da campo realizzato a Misurata. In Libia verranno schierati 375 militari, un centinaio in più dello scorso anno. Le operazioni in Libia e Niger sono le più costose del 2018: costeranno rispettivamente 35 e 30 milioni di euro.

Le nuove missioni in Africa verranno bilanciate dal progressivo ritiro dei soldati impiegati in Iraq e Afghanistan, le due missioni più costose del 2017. Con lo Stato Islamico sconfitto, verrà dimezzata la presenza italiana in Iraq e Kuwait, attualmente di circa 1.500 unità. Prevista anche una riduzione del contingente italiano NATO in Afghanistan, da 900 a 700 soldati.

Il governo ha rinnovato inoltre tutte le missioni internazionali già attive: le più consistenti sono quella ONU in Libano e quella NATO in Kosovo.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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