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Elezioni in Federcalcio: niente presidente, si va verso il commissariamento

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L'assemblea elettiva della FIGC, riunita all'Hotel Hilton di Fiumicino, non è riuscita ad eleggere il nuovo presidente federale successore di Carlo Tavecchio, dimessosi dopo la mancata qualificazione dell'Italia ai prossimi Mondiali.

Dopo tre votazioni nulle, è andato a vuoto anche il quarto e ultimo turno: i delegati della Lega Nazionale Dilettanti, dell'associazione calciatori e altri hanno votato in blocco scheda bianca. I due candidati nel ballottaggio, Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina, non sono quindi riusciti ad ottenere la maggioranza semplice dei voti necessaria per essere eletti.

Senza un presidente eletto, la Federcalcio verrà ora commissariata dal CONI, come auspicato dallo stesso presidente del comitato olimpico Giovanni Malagò fin dalle ore successive alle dimissioni di Tavecchio.

Le varie componenti del calcio italiano si erano presentate all'assemblea elettiva profondamente divise tra loro, con tre candidati in corsa: Cosimo Sibilia, presidente della LND, Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro e Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori.

Sibilia, senatore di Forza Italia e figlio dello storico presidente dell'Avellino Calcio, è presidente della serie D dallo scorso marzo, ed era sostenuto dalla propria lega e dal presidente della Lazio Claudio Lotito, che guida un numeroso gruppo di società di serie A, serie B e Lega Pro.

Gravina, ex presidente del Castel di Sangro, guida la vecchia serie C dal 2015, ed era sostenuto dalla sua lega e da alcuni club di A e B.

Damiano Tommasi, ex giocatore della Roma e della nazionale, era sostenuto dalle associazioni dei calciatori e degli allenatori.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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