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Cipro: la nave dell'ENI bloccata dalla Turchia torna indietro

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Saipem 12000
La nave Saipem 12000 dell'ENI, bloccata da due settimane nel Mar Mediterraneo orientale dalla marina militare della Turchia, lascerà presto Cipro per altre attività.

Lo scorso 9 febbraio la marina turca aveva bloccato al largo dell'isola la nave-piattaforma noleggiata dall'ENI, impedendole di raggiungere l'area designata nelle acque della cosiddetta “Zona Economica Esclusiva” della Repubblica di Cipro per i lavori di perforazione ed esplorazione di un giacimento concesso da Cipro alla società petrolifera italiana. La zona è contesa da Cipro e Turchia.

Ankara rivendica il controllo su una parte della Zona Economica Esclusiva di Cipro, compreso il tratto di mare, ricco di giacimenti di gas, in cui l’ENI dovrebbe condurre le esplorazioni. Il governo turco aveva giustificato il blocco dicendo che le attività di esplorazione si sarebbero dovute svolgere in un'area in cui erano in corso delle esercitazioni militari.

Dopo due settimane di blocco la situazione non si è ancora risolta, nonostante i tentativi di mediazione dell'Unione Europea. Il vice portavoce del governo cipriota, Victoras Papadopoulos, ha detto all'agenzia di stampa Cyprus News che venerdì 23 febbraio la Saipem 12000 ha provato a fare un ultimo tentativo per raggiungere l'obiettivo, ma è stata fermata e costretta a tornare indietro da cinque navi turche.

La nave è rientrata al porto cipriota di Limassol per fare rifornimento e si appresta a partire per altre attività di trivellazione. L'amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, aveva parlato giovedì di un'altra attività di esplorazione in Marocco.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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