Spagna: Puigdemont ha rinunciato alla presidenza della Catalogna

Il leader indipendentista, che ha comunque detto di non avere intenzione di arrendersi, ha invitato i gruppi parlamentari ad avviare nuove consultazioni per formare il nuovo governo.
La Catalogna è in stallo politico da oltre due mesi, dalle elezioni del 21 dicembre scorso convocate dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, dopo la dichiarazione d’indipendenza approvata dal Parlamento catalano e la grave crisi scoppiata tra i governi catalano e spagnolo.
Il blocco indipendentista aveva vinto le elezioni e ottenuto nuovamente la maggioranza parlamentare. La lista di Puigdemont era stata la più votata, e i partiti indipendentisti si erano espressi fin da subito per la rielezione dell'ex presidente.
Puigdemont però è accusato di sedizione e ribellione per aver sostenuto la dichiarazione d'indipendenza e si trova dalla fine di ottobre a Bruxelles, per evitare di essere arrestato e processato in Spagna. Il Tribunale costituzionale spagnolo aveva inoltre stabilito che non è possibile eleggere un presidente che non si presenti in aula.
Puigdemont ha anche indicato in Jordi Sanchez, secondo della sua lista, il possibile nuovo candidato alla presidenza. Anche Sanchez però è nei guai con la legge ed è impossibilitato a presentarsi nell'aula del parlamente regionale. Da ottobre si trova infatti in carcere assieme ad altri politici indipendentisti, tutti accusati come Puigdemont di ribellione e sedizione.

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