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Caso Skripal, decine di diplomatici russi espulsi da Europa e Stati Uniti

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Lunedì gli Stati Uniti, il Canada e diversi paesi europei tra cui l'Italia hanno espulso numerosi funzionari e diplomatici russi in risposta al presunto avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia avvenuto lo scorso 4 marzo in Inghilterra.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato l’espulsione dal paese di 60 diplomatici di Mosca e la chiusura del consolato russo a Seattle. Le persone che dovranno lasciare il paese lavoravano all'ambasciata di Washington e alle Nazioni Unite a New York. Anche il Canada ha espulso quattro funzionari russi.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha annunciato che 14 paesi membri dell'Unione Europea hanno preso provvedimenti analoghi seguendo quanto deciso al vertice UE della scorsa settimana. Francia, Germania e Polonia hanno espulso quattro funzionari, l'Italia due, in servizio all'ambasciata di Roma. La Repubblica Ceca e la Lituania hanno espulso tre diplomatici, la Spagna, l'Olanda e la Danimarca due, Svezia, Finlandia, Ungheria, Romania, Croazia, Estonia e Lettonia uno. Anche l'Ucraina, da tempo in crisi con Mosca, ha ordinato l'espulsione di 13 diplomatici russi, l'Albania due, la Norvegia uno.

La Russia, che ha sempre negato la responsabilità sull’avvelenamento di Skripal, ha detto che "risponderà proporzionalmente" e ha condannato USA e UE per la loro "perversa interpretazione della solidarietà" con il Regno Unito.

L'ex spia Skripal era stata condannata nel 2006 a 13 anni di carcere per aver venduto informazioni riservate ai servizi segreti britannici. Nel 2010 venne rilasciato assieme ad altri detenuti nell'ambito di uno scambio con alcune spie russe arrestate negli Stati Uniti dall'FBI e si traferì nel Regno Unito, dove ottenne asilo politico.

Lo scorso 4 marzo l’ex colonnello dell’intelligence militare russa era rimasto vittima, assieme alla figlia, di un presunto avvelenamento con un gas nervino a Salisbury, nel sud dell'Inghilterra. I due sono tuttora ricoverati in gravi condizioni in ospedale.

Il governo britannico ha fin da subito sospettato fortemente che l'avvelenamento sia stato ordinato dal governo del presidente russo Vladimir Putin. Nei giorni scorsi ha espulso 23 diplomatici russi e chiesto agli alleati della NATO di contribuire a questa forma di sanzioni nei confronti della Russia.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni