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Stadio della Roma: 9 arresti, c’è anche il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio

Nella mattina del 13 giugno è scattato un blitz dei Carabinieri, che ha portato all’arresto di 9 persone per un’indagine avviata dalla Procura di Roma. L’accusa sarebbe di associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione, nell'ambito delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo Stadio della Roma, che dovrebbe sorgere a Tor di Valle.
Tra i 9 arrestati, di cui 6 in carcere e 3 ai domiciliari, spiccano i nomi legati al mondo dell’imprenditoria e della politica. In particolare compaiono il costruttore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta realizzando il progetto dello stadio e cinque suoi collaboratori; il vicepresidente del Consiglio della regione Lazio, Adriano Palozzi di Forza Italia; l’ex assessore regionale alle Politiche del Territorio Pier Michele Civita (Pd) e il presidente di Acea, Luca Lanzalone che ha seguito, in veste di consulente per la giunta pentastellata, il dossier della struttura.
Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero ricevuto, in cambio di favori agli imprenditori, una serie di bonus e utilità, tra i quali l’assunzione di parenti e amici.
A proposito dell’avanzamento dei lavori del complesso sportivo, solo 3 mesi prima la sindaca Virginia Raggi dichiarava: “Lo Stadio della Roma? Secondo me è a buon punto. Il progetto è più ecosostenibile e green e finalmente anche l'Anac […] ha dato ragione al nuovo progetto, fatto insieme da questa amministrazione e dalla società della Roma. Ci abbiamo visto giusto quando abbiamo cambiato il progetto. Per me va in porto eccome, servono i tempi tecnici ma abbiamo avuto anche il bollino dell'Anac”.
In seguito alla notizia dell’arresto di ben 9 persone tra politici e imprenditori, Raggi sentenzia: “Chi ha sbagliato pagherà, noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte. Al momento non esprimiamo alcun giudizio". E conclude: "Se è tutto regolare, spero che progetto stadio possa andare avanti".
Anche il vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è espresso in merito: "Chi stava lavorando allo stadio della Roma ed è stato arrestato lo conosco personalmente come una persona perbene e spero possa dimostrare la sua innocenza. C'è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare prossimo. Un Paese più semplice è anche meno corrotto”.

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