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Epicuro ed il concetto di felicità

Epicureismo e Tetrafarmaco
La filosofia ellenica proposta da Epicuro è una pratica terapeutica dell'anima che viene definita come tetrafarmaco: l’Epicureismo ha un’impostazione prettamente edonistica e ogni uomo non può avere altro fine che quello di sfuggire al dolore e ricercare costantemente il piacere, in modo tale da raggiungere il massimo della felicità.
La condizione di infelicità di ogni essere vivente dipende dai “mali” derivanti dalla sua superstizione ed ignoranza: si tratta di quattro tipologie fondamentali di mali a cui Epicuro trova ad ognuno un valido rimedio (Tetrafarmaco).
1) Il male derivante dal timore degli dei. Essendo totalmente estranei al nostro mondo terreno, il filosofo greco dimostra che gli dei non possono occuparsi delle passioni umane, dal momento che perderebbero la perfetta felicità che è tipica della loro natura divina. Dunque, gli dei sarebbero indifferenti nei confronti della vita degli uomini: gli dei vogliono togliere i mali, ma sono impotenti rispetto ad essi; oppure possono toglierli, ma non vogliono farlo; o infine non possono e non vogliono. “Gli dei sono perfetti quindi, per non contaminare la loro natura divina, non si interessano delle faccende degli uomini mortali e non impartiscono loro premi o castighi”, afferma lo stesso filosofo edonista.
2) Come scrive il sito epicuro.org il male che deriva dal timore della morte: si tratta di una paura assurda, in quanto la premorienza è il venire meno di tutte le sensazioni e, anche, delle sensazioni spiacevoli. “Quando noi ci siamo ella non c'è, quando lei c'è noi non ci siamo più”: dove c’è l’uomo, infatti, non c’è la morte e dove c’è la morte non c’è l’uomo.
3) Il male che deriva dal timore del male fisico o morale: si tratta di dolori reali: “Se il male è lieve, il dolore fisico è sopportabile, e non è mai tale da offuscare la gioia dell'animo; se è acuto, passa presto; se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale non è che assoluta insensibilità. Per quanto riguarda i mali dell'anima Epicuro afferma che essi sono prodotti dalle opinioni fallaci e dagli errori della mente, contro i quali ci sono la filosofia e la saggezza”. I dolori fisici non hanno mai una durata particolarmente lunga, mentre quelli morali che affiggono l’anima degli uomini sono più gravi e condizionano la futura esistenza di ogni essere vivente. Ogni uomo può opporsi a questi mali fisici o morali grazie all’imperturbabilità ed all’indifferenza.
4) Il male deriva dai nostri desideri insoddisfatti: il piacere è, secondo l’Epicureismo, facilmente raggiungibile seguendo “il calcolo epicureo dei bisogni da soddisfare, che saranno quelli fondamentali, e non quelli superflui”. A questo male, che è il più diffuso tra gli esseri viventi, è possibile sfuggire imparando a porre dei limiti ai propri desideri.
L’edonismo epicureo è inteso come la costante ricerca del piacere:
«Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici. Uomo o donna, ricco o povero, ognuno può essere felice», diceva il filosofo ellenista. Epicuro ritiene che il sommo bene sia il piacere stesso e possa essere distinto in due fondamentali tipologie: piacere catastematico (statico) e piacere cinetico (dinamico).

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