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Etiopia ed Eritrea hanno fatto pace

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L'Etiopia e l'Eritrea hanno ripreso le relazioni diplomatiche a quasi vent'anni dalla fine della sanguinosa guerra tra i due paesi.

Domenica il primo ministro etiope Abiy Ahmed è atterrato ad Asmara, capitale dell’Eritrea, per un incontro con il presidente eritreo Isaias Afewerki: i due leader hanno firmato una dichiarazione che sancisce la fine delle ostilità tra i due paesi, formalmente in guerra dal 1998. E' il primo incontro tra i capi di stato dei due paesi in vent'anni.

I due leader hanno annunciato di aver concordato la riapertura delle rispettive ambasciate ad Addis Abeba e Asmara e il ripristino dei collegamenti aerei e della circolazione delle persone tra i due paesi. Verranno riallacciate le linee telefoniche, inoltre l'Eritrea concederà l'uso dei propri porti all'Etiopia, priva di sbocchi sul mare.

L'Eritrea, un tempo provincia etiope, aveva ottenuto l'indipendenza nel 1993. Nel 1998 iniziò una guerra per delle dispute territoriali che causò la morte di 80mila persone. Nel 2000 venne firmato un accordo di pace sostenuto dall'ONU che però non venne mai implementato pienamente, con l'Etiopia che occupò alcuni territori contesi violando l'accordo. Le relazioni tra i due paesi rimasero ostili e le tensioni sul confine continuarono.

Durante, ma sopratutto dopo il conflitto, il dittatore eritreo Isaias attuò una feroce repressione interna per consolidare il proprio potere.

La situazione è cambiata lo scorso aprile con l'elezione di Abiy Ahmed a capo del governo etiope. A giugno Ahmed aveva annunciato che l'Etiopia avrebbe rinunciato a rivendicare i territori contesi e applicato l'accordo di pace del 2000. A fine giugno una delegazione eritrea era stata ad Addis Abeba per avviare i negoziati e preparare la ripresa dei rapporti diplomatici ed economici.