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Torino: incendio al campo rom, quattro condanne per odio razziale

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Vigili del Fuoco
Quattro persone sono state condannate dalla Corte d'Appello di Torino per il rogo appiccato all'accampamento rom della Continassa nel dicembre 2011.

L'insediamento era stato dato alle fiamme durante una manifestazione di protesta dei cittadini del quartiere delle Vallette organizzato in seguito alla notizia falsa dello stupro di una 15enne da parte di due nomadi.

Il processo di secondo grado si è concluso venerdì con un'assoluzione e quattro condanne per i reati di incendio doloso aggravato dai motivi etnici e istigazione all'odio razziale. Per i quattro condannati pene dai 2 ai 4 anni, ridotte rispetto al primo grado. Uno degli imputati è stato condannato anche per aver ostacolato l'intervento dei vigili del fuoco.

I fatti risalgono al 10 dicembre 2011. Tutto era nato dalla denuncia di una ragazzina che, per nascondere ai genitori un rapporto sessuale, inventò di essere stata violentata da due nomadi. I residenti del quartiere organizzarono quindi una fiaccolata di protesta per sabato sera. La ragazza confessò nel pomeriggio ai carabinieri di essersi inventata tutto, ma ciò non fermò la manifestazione.

Durante il corteo, alcune decine di persone, tra cui molti appartenenti a un gruppo ultrà juventino ora disciolto, si staccarono dirette verso il campo rom, fecero fuggire i nomadi e iniziarono a devastare e incendiare le baracche e le roulotte. Fuori altri dimostranti incitavano e applaudivano. Un carabiniere e il fratello della ragazzina tentarono invano di fermarli spiegando che lo stupro non era mai accaduto.



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