Madre separata contrae debiti per mantenere i figli: il Tribunale li cancella

La donna, che lavora come dipendente pubblica presso la Asl della Valcamonica, si è vista pignorare di circa un quinto il suo stipendio di 1700€, per poter far fronte ad un indebitamento di 89.000€, tra banche e finanziarie.
Con due figli a carico, un maschio studente universitario e una femmina da poco laureata che vive all’estero, la madre si è trovata da sola a mantenere la famiglia, senza il supporto del suo ex marito, che non ha versato quanto dovuto per il sostentamento.
Così, nel tempo, la donna ha contratto un debito pari a 69 mila euro, oltre a 1745 euro con l’erario. Non riuscendo più a fronteggiare tale spesa, i creditori hanno richiesto il pignoramento di un quinto del suo stipendio, ottenendolo. A quel punto la madre – disperata – si è rivolta agli avvocati Monica Pagani e Matteo Marini, sperando di bloccare i pignoramenti. E c’è riuscita: il Tribunale la ha dato ragione e le ha cancellato i debiti applicando la legge “salva suicidi”.
L’avvocato Monica Pagano della Pagano&Partners ha dichiarato: «Vista la situazione e l'insostenibilità dei debiti abbiamo chiesto di applicare la legge 3/2012 in materia di sovra-indebitamento, la cosiddetta "salva suicidi", e abbiamo ottenuto dai giudici l'apertura della procedura liquidatoria, con l'immediata cessazione delle trattenute sullo stipendio». Con questa procedura la donna si impegna a offrire spontaneamente il proprio patrimonio e, con il ricavato - a prescindere dalla cifra - a soddisfare i creditori. In seguito, la madre otterrà la cancellazione totale del debito.
Subito dopo la sentenza, la donna ha dichiarato: «Non ci sono parole per descrivere la gioia e il sollievo che sento dentro di me. Da oggi si ricomincia un'altra vita, si gira pagina».

Questo è un articolo pubblicato il 27-07-2018 alle 08:10 sul giornale del 28 luglio 2018 - 1032 letture
In questo articolo si parla di cronaca, articolo, Maria Luigia Lapenna
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