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L'Antitrust boccia la tassa sui money transfer: è discriminatoria

Con il decreto fiscale dell'ottobre scorso il governo Cinquestelle-Lega ha introdotto una tassa dell’1,5 per cento sulle somme di denaro spedite verso paesi non comunitari attraverso i money transfer.
Secondo l'Antitrust si tratta di una imposta "ingiustificatamente discriminatoria" perchè colpisce i soli money transfer e non gli altri operatori che possono offrire servizi analoghi, come le banche o le Poste. Inoltre "la nuova imposta potrebbe ridurre ulteriormente il grado di trasparenza sulle condizioni economiche praticate per il servizio di rimesse di denaro, in un contesto in cui i costi complessivi del servizio già risultano di difficile comparazione". Secondo l'Autorità è probabile che i money transfer scarichino l'imposta sugli stranieri che usano i loro servizi.

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