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Il figlio di Salvini sulla moto d'acqua della polizia: le polemiche

Il video ha fatto molto discutere, per due ragioni: l'uso improprio di un mezzo delle forze dell'ordine, un favore fatto al potente di turno, e l'insistenza dei poliziotti che intimano al cronista di smettere di registrare la scena.
Nel video, che mostra anche Salvini farsi delle foto con gli agenti, si vedono infatti due uomini in costume che si qualificano come poliziotti e chiedono insistentemente al giornalista di Repubblica di smettere di filmare. Uno dei due dice di "non riprendere un mezzo della Polizia di Stato, perché mette in difficoltà tutti quanti noi".
Non c'è però nessuna legge che vieti di fotografare o filmare gli uomini delle forze dell'ordine mentre sono in servizio, come chiarito dal Garante della privacy nel 2011. Valgono le normali regole sulla privacy che si applicano a tutti.
Dopo la diffusione del video, Salvini si è limitato a dire che si è trattato di un "errore mio da papà" e che "nessuna responsabilità va data ai poliziotti". In un tweet dell'11 aprile scorso, durante una polemica con lo scrittore Roberto Saviano, il leader leghista aveva scritto che "I nostri agenti non sono autisti o camerieri". Intanto la Questura di Ravenna ha avviato accertamenti per verificare l’eventuale uso improprio di un mezzo della polizia.
Molti i commenti al video diventato virale. "Non possiamo far passare questi comportamenti", ha detto Beppe Giulietti, presidente nazionale della Federazione della stampa (FNSI). "Nessuno può dire a un cronista che sta svolgendo il suo lavoro, che sta documentando un fatto di interesse pubblico, di abbassare la videocamera. Le videocamere non vanno abbassate. E non solo: chiedo formalmente che sia identificata la persona che ha intimidito e minacciato il videomaker di Repubblica", ha detto Giulietti.
"Non basta ammettere 'l'errore da padre' per giustificare il giro sulla moto della Polizia compiuto dal figlio. Perché quella vicenda coinvolge anche il diritto di cronaca. E Salvini dovrebbe chiedere scusa soprattutto al giornalista minacciato mentre svolgeva il proprio lavoro", ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna.
"I mezzi della Polizia servono per garantire la nostra sicurezza, non per far divertire la famiglia del Salvini di turno, e i poliziotti non possono essere messi in difficoltà dalla deferenza verso il Ministro con rischi per loro e per il ragazzo", ha twittato Emanuele Fiano del Pd.
Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana parla di "atteggiamento inaccettabile degli operatori di Polizia nei confronti del giornalista che ha filmato la scena".
Il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio ha espresso "piena solidarietà al giornalista".

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