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Bossi, denunciato il figlio maggiore per non aver pagato il conto al ristorante

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Non sarebbe la prima volta: tre anni prima, era stato condannato a 10 mesi per lo stesso motivo

Riccardo Bossi, figlio del fondatore della Lega, è stato denunciato per insolvenza fraudolenta da un ristoratore di Firenze, secondo quanto riportano la Nazione e Corriere Fiorentino. Il figlio del senatore infatti, avrebbe cenato in piazza Beccaria lo scorso sabato in compagnia di una donna, presso il ristorante “Antico Beccaria”, ma al momento del conto, pari a 66 euro, la sua carta non avrebbe funzionato. A quel punto si sarebbe alzato per andare a prelevare, senza poi fare ritorno.

Il ristoratore Gaetano Lodà aveva salvato il numero del cellulare dal quale gli era arrivata la prenotazione, e avrebbe esortato Bossi Jr a tornare; quest’ultimo gli avrebbe pure risposto via messaggio “Sto prelevando, arrivo”, quando in realtà Riccardo era già nella sua stanza d’albergo al “Forte 16”.

Lodà avrebbe avvertito contestualmente la polizia, che subito lo ha rintracciato nel residence lì vicino e informato del rischio di denuncia, arrivata di fatto il giorno successivo. “Non è certo per la somma, ma è una questione di principio. E magari con la mia denuncia, metto in guardia qualche altro commerciante fiorentino dal guardarsi da questo signore”, ha commentato il ristoratore.

Alla denuncia mossa da Lodà si potrebbe aggiungere anche quella dell’albergatore, che all’indomani non avrebbe ricevuto il saldo della prenotazione della stanza d’hotel: Riccardo Bossi infatti, non avrebbe avuto sufficiente denaro da aggiungere alle 100 euro versate in fase di prenotazione.

L’episodio non sarebbe un caso isolato, il figlio del fondatore del Carroccio, era già stato condannato a 10 mesi per truffa aggravata e a 10mila euro di risarcimento nei confronti di un gioielliere di Busto Arsizio. Il quarantenne avrebbe acquistato gioielli per se stesso e per la fidanzata dell’epoca, per un totale di 26mila euro, mai saldati. Inoltre recentemente è stato condannato a 9 mesi e risarcimento per acquisti effettuati da un gommista e presso una società di lampade, sempre senza pagare.



di Maria Luigia Lapenna