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Coronavirus: salgono i guariti. Iss: ''Ora evitare la crescita al sud''

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Gli effetti del lockdown non si vedranno prima del 4 aprile.

Non è ancora un trend ed è troppo presto per dire che la curva si è arrestata, ma per il secondo giorno consecutivo i numeri fotografano un'Italia in cui calano sia l'incremento dei malati che quello delle vittime di coronavirus. E, per la prima volta dall'inizio dell'emergenza, in Lombardia i ricoveri in ospedale sono in diminuzione. Dati positivi che rischiano però di essere vanificati se al sud - dove il contagio non è ancora esploso - continueranno ad esserci troppe persone in strada. In un momento speciale come il presente la Protezione civile ha bisogno di rapidità, non siamo dei burocrati. La riflessione è del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, intervistato da La Repubblica. A fronte dei 63mila ammalati complessivamente censiti in Italia, il numero uno del dipartimento spiega che il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti 'è credibile'. E insiste sull' urgenza di trovare apparecchiature per la terapia intensiva e mascherine: deve partire la produzione nazionale, prima possibile, dice. Sono 7.432 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 408 in più di ieri ha detto il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 952. Le vittime italiane sono complessivamente 6.077 le vittime di coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 601. E i contagiati sono complessivamente 50.418, con un incremento rispetto a ieri di 3.780: domenica l'incremento era stato di 3.957. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 63.927. "Il nostro grande sforzo è evitare che le curve" di crescita del virus viste nelle regioni del nord, "non si ripetano al sud. La scommessa di queste misure e del nostro paese è evitare che si riproducano le curve al sud", ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla protezione civile. E anche Giuseppe Conte ha loro evidenziato - secondo quanto viene spiegato - che le ultime misure più restrittive prese nel Dpcm sono state frutto di "una decisione ritenuta necessaria per l’area più critica del Nord, ma sicuramente anche utile in funzione preventiva per il Centro e il Sud". "Oggi si conferma il trend in calo - dice anche l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera - possiamo dire che è il primo giorno positivo, non è il momento per cantar vittoria ma finalmente vediamo una luce in fondo al tunnel.



di Edoardo Diamantini
www.vivere.news



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