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Dalla Romagna previsioni negative per il settore Turistico: numerose difficoltà, ripartire con le dovute precauzioni

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Uno dei settori che risentirà maggiormente di questo colpo causato dal Coronavirus è sicuramente il turismo. Ad esprimere il suo punto di vista circa la situazione è proprio Gianni Indino, presidente della Confcommercio della Provincia di Rimini nonché Presidente Regionale SILB...

L’emergenza del Coronavirus sembra implacabile e in poco tempo ha paralizzato il mondo intero. Le varie misure di Lockdown per prevenire la nascita di nuovi casi sta lentamente dando i suoi frutti ma allo stesso tempo sta bloccando il tessuto economico con gravi rischi di disagi sociali.

Uno dei perni del tessuto economico italiano che risentirà maggiormente di questo colpo è sicuramente il turismo, settore che proprio in questo periodo avrebbe aperto i battenti. Ad esprimere il suo punto di vista circa la situazione attuale è proprio Gianni Indino, presidente della Confcommercio della Provincia di Rimini nonché Presidente Regionale SILB (Sindacato dei Locali da Ballo).

“Senza interventi decisi avremo sicuramente delle grandi ed enormi difficoltà. – afferma Indino – Non ci è dato sapere quando tutto finirà. Si va per previsioni, per ipotesi ma ancora non si hanno certezze e nell’incertezza noi moriamo. Gli alberghi non stanno assumendo, non ci sono prenotazioni e non ci sono assunzioni poiché non si conoscono i tempi di questo momento difficile. Possiamo solo proporre, e in passato lo abbiamo già fatto, di portare liquidità nelle aziende. Non si parla solo di alberghi ma anche di locali, discoteche, ristoranti e molto altro ancora. Noi viviamo di cassa, non siamo dei produttori che possiamo immagazzinare merce per poi rivenderla in un secondo momento. Noi produciamo servizi e i servizi possono essere venduti solo in determinati momenti per cui abbiamo bisogno di cassa e di sospendere tutti i pagamenti, tutte le tasse e tutte le bollette almeno fino al prossimo anno per poi iniziare a pagarle con una dilazione di almeno 24-36 mesi. Senza liquidità non abbiamo di che vivere dato che ci sono mille difficoltà. Senza un intervento deciso di liquidità non possiamo andare avanti e siamo già in ampio ritardo. Sappiamo che abbiamo chiuso ma non quando e se riapriremo. Assieme a Confidi e alla Regione abbiamo messo in campo uno strumento che dà la possibilità alle aziende di attingere a delle risorse che mette a disposizione la Regione garantite dalle banche dei nostri Confidi con tassi di interesse pari a 0. Abbiamo suggerito allo Stato di creare un credito d’imposta per coloro che decideranno di passare le vacanze in Italia per dare una spinta ad un mercato che subirà inevitabilmente delle inflazioni."

"Poi esistono molte altre realtà colpite, come i locali da ballo e le discoteche, i primi a chiudere e gli ultimi ad aprire. Facciamo chiarezza, questi luoghi non sono la causa di tutti i mal del mondo. Qualcuno ha provato ad affibbiare alle discoteche anche questo male, una vera e propria falsità. I nostri locali sono ancora luoghi di aggregazione e in questo momento di quarantena ci stiamo affidando come tutti alla tecnologia dimenticando che noi abbiamo bisogno di contatto, di relazioni e di emozioni che solo il contatto umano può farti vivere. Dobbiamo tornare ad essere quel punto di incontro per i giovani e tutti coloro che vogliono tornare a stare assieme, a confrontarsi, a relazionarsi, a divertirsi. Abbiamo bisogno di essere sostenuti come tutti se non di più. A livello nazionale siamo più di 3000 imprese, diamo lavoro a più di 250 mila persone e che fattura un indotto da quasi 2 miliardi di euro. Meritiamo rispetto, un rispetto che per anni non ci è stato dato."

"Ci auguriamo – conclude – di tornare quanto prima alla normalità ma dobbiamo anche pensare al futuro, dobbiamo avere delle prospettive. Non si può vivere alla giornata, dobbiamo pensare oggi a mettere in campo delle iniziative ma dobbiamo iniziare a riappropriarci della nostra vita facendo combaciare sia la salute pubblica che l’economia. Tutti dobbiamo contribuire mettendoci del proprio e ci auguriamo presto di far tornare tutto come prima. Dobbiamo ripartire con le dovute precauzioni ma non dobbiamo bloccare l’economia perché potrebbero concretizzarsi diversi disagi sociali".

di Michael Formica





di Redazione






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