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Il prof Guido Silvestri tra le voci più autorevoli sugli aggiornamenti del Covid-19: "Il plasma funziona"

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Il prof. Guido Silvestri, senigalliese, virologo di fama mondiale e docente alla Emory University di Atlanta, è stato ospite di alcune trasmissioni televisive per fare il punto sullo stato dell'epidemia da Covid-19 in corso. Il prof. ha spiegato non solo l'andamento dei contagi ma ha chiarito anche molti aspetti legati agli studi in corso sui vaccini e le terapie per contrastare il Coronavirus.

Domenica sera il prof. Silvestri, in collegamento da Atlanta, è stato intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" durante la puntata che vede come ogni domenica in studio anche il collega e anche lui marchigiano prof. Roberto Burioni. Silvestri ha precisato gli studi in corso sul farmaco antivirale Remdesivir che sembra proprio funzionare. "I risultati preliminari dello studio clinico controllato “Adaptive COVID-19 Treatment Trial”, che ha coinvolto 1.090 pazienti, dimostrano che l’uso di Remdesivir ha ridotto in modo statisticamente significativo il tempo medio di guarigione da 15 giorni a 11 giorni, che sono già tanti, e ridotto la mortalità da 11.6% a 8%". Il virologo senigalliese ha anche fatto una previsione in base alla quale, con di dati attuali, l'accesso zero alle terapie intensive potrebbe verificarsi per il 31 maggio. "Questa previsione si basa sull'andamento dei ricoveri attuali -ha precisato il prof. Silvestri- e la data si ricava ipotizzando che si prosiegua nelle prossime settimane alle stesse condizioni odierne, ovviamente". Il riferimento è all'inizio della fase 2 del 4 maggio che ha allentato le restrizioni. Se si sottovaluteranno le misure di sicurezza e precauzione dunque, tutto potrebbe cambiare.

Lunedì pomeriggio alle 18 Silvestri è stato ospite de "La Vita Indiretta" dove ha fatto il punto su un'altra importante novità. Quella che arriva dall'uso del plasma dei guariti al Covid-19 per curare i malati. La prima sperimentazione fatta sta producendo risultati eccellento, portando ad un netto miglioramento del paziente anche dopo 24 ore o alla guarigioni dopo pochi giorni. "Precisiamo che la terapia con plasma convalescente è un concetto terapeutico noto da anni e che noi alla Emory abbiamo usato già nel 2015 in pazienti con Ebola -afferma Silvestri- nel caso del Covid-19 finora non potevamo ricorrere al plasma perchè non c'era un numero sufficiente di guariti ma adesso sì e le cose sono diverse".

In conclusione il prof. Silvestri ribadisce l'assurdità delle tesi "complottiste" circolate in merito ad una possibile creazione in laboratorio del virus di Covid-19 come arma batteriologica, ricordando che il "virus è partito dai pipistrelli ed è ridicolo pensare ad un'arma genetica virale e questo è chiaro a chiunque si intenda di un minimo di genetica virale".



di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it






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