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Coronavirus: Nuovo boom contagi in un giorno

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I contagi da nuovo coronavirus in Italia sono aumentati di oltre il 140% nell'ultimo mese. Lo rileva la Fondazione Gimbe confrontando i 3.399 nuovi casi rilevati dal 12 al 18 agosto con i 1.408 della settimana fra il 15 e il 21 luglio.

"Guai a pensare che la partita sia vinta", ammonisce il ministro della Salute Roberto Speranza. "Abbiamo fatto pezzo di strada fondamentale ed è ora di guardare al futuro", ha aggiunto. "Credo che siamo fuori dalla tempesta", ha aggiunto, "ma non siamo in un porto sicuro", ha detto riferendosi ai "mesi difficili" trascorsi e "c'è bisogno ancora di grande livello di attenzione e di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. Poi, un appello ai giovani, fra i quali si sta diffondendo recentemente il contagio da nuovo coronavirus, perchè proteggano genitori e nonni: "L'età media de contagiati è scesa a 30 anni", ha detto il ministro riferendosi al dato contenuto nell'ultimo monitoraggio di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero. Molti dei giovani contagiati, ha proseguito, "hanno sintomi debolissimi o non hanno sintomi, ma presto il contagio potrebbe arrivare a genitori e nonni". Per Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus, "si continua a parlare di seconda ondata del virus, ma in realtà non è neanche finita la prima ondata. Sapevamo che allentare le misure avrebbe avuto conseguenze. Il virus è pericoloso in ambienti chiusi, bisogna continuare a indossare le mascherine, mantenere le distanze e osservare l'igiene personale". E ha ricordato l'importanza della collaborazione con i Paesei Ue, in particolare con la Germania: "La stretta comunicazione tra i ministri della Salute italiano e tedesco hanno fatto sì che venissero evitati problemi. Lo stesso non è successo con la Spagna, nonostante l'amicizia tra idue ministri. "Dobbiamo riaprire le scuole - ha proseguito . perchè sono il motore del sistema democratico. Lo dobbiamo fare cercando di limitare la circolazione fuori dagli istituti e rispettando protocolli rigidi". Quanto a un nuovo lockdown duro, Ricciardi crede si possa escludere: "E' una situazione completamente differente per molti motivi. Innanzi tutto perché i casi li intercettiamo molto prima nel senso che questo sistema di testing e di tracciamento porta a identificare soggetti nella stragrande maggioranza asintomatici. Quello che è successo a gennaio e febbraio - ha proseguito Ricciardi - è che questi casi non venivano identificati e quindi diventavano gravi, la sintomatologia diventava particolarmente grave e andavano in terapia intensiva". Quindi, ha sottolineato ancora, "il primo motivo" per allontanare l'ipotesi di una nuova quarantena rigida, "è che abbiamo ampliato la capacità di testing e di tracciamento e quindi i casi li identifichiamo molto precocemente. La seconda cosa - ha aggiunto ancora Ricciardi - è che è stato rafforzato enormemente il servizio sanitario nazionale, sono stati dati fondi importanti che non erano stati dati negli ultimi cinque anni e questo ha consentito di assumere personale, di migliorare le condizioni di lavoro: ancora non è completato questo rafforzamento però per settembre-ottobre verrà completato". Pertanto, ha concluso, "credo che non ci sarà quel tipo di immagini che noi abbiamo visto ma questo non significa che non dovremo stare attenti per evitarlo".