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Spazio elettorale autogestito
Una pillola per il no al giorno: meno rappresentati, meno democrazia

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Quanti motivi ci sono per votare no? Tantissimi e con la spiegazione di un argomento alla volta cercheremo di sfatare i falsi miti di chi sostiene il taglio dei parlamentari, argomentando nel merito ogni questione. Per questo lanciamo una piccola rubrica “UNA PILLOLA PER IL NO AL GIORNO” sempre nell’intento di fornire ai cittadini una sana e corretta informazione sulle nostre motivazioni e su cosa ci spinge a difendere la nostra Costituzione ancora una volta sotto attacco dalla maggioranza di governo di turno.

MENO RAPPRESENTANTI, MENO DEMOCRAZIA

Le riforme da 30 anni a questa parte, che hanno avuto come base il taglio dei rappresentati eletti all’interno degli enti hanno avuto tutte ripercussioni negative.
Un esempio su tutti il taglio delle circoscrizioni comunali, la riduzione del numero dei componenti e delle competenze dei Consigli Comunali e l’aumento dei poteri ai Sindaci; un modello che ha portato non solo il cittadino sempre più lontano dall’istituzione pubblica e meno incisivo, ma hanno creato un sistema che concentra molto potere nelle mani di pochi (sindaco e giunta da lui nominata). E’ proprio quello che più in grande potrà ripercuotersi a livello nazionale con il taglio dei parlamentari, ovvero avere un assemblea legislativa che si limita a ratificare le decisioni di chi governa.
Abbiamo vissuto l’ubriacatura del sistema maggioritario perché pensavamo potesse lavare l’onta della corruzione del sistema partitico messa a nudo da Tangentopoli, abbiamo permesso che si mettesse mano più volte alla Costituzione come se fosse qualcosa di ingombrante di cui liberarci in nome dell’efficientismo più deteriore, abbiamo consentito che in politica come nella società prendesse sempre più piede l’autoritarismo di chi antepone la governabilità alla democrazia, il dirigismo alla partecipazione: sono trent’anni che ci affidiamo alla manipolazione della legislazione elettorale e alla torsione della carta costituzionale per trasformare artificialmente minoranze politiche in maggioranze parlamentari. Il rischio che si corre con questo Referendum è che la riduzione del numero dei parlamentari si traduca in un ulteriore indebolimento del Parlamento.

Votare NO significa riaffermare che non siamo disposti a smantellare anche formalmente la democrazia costruita dalla nostra Costituzione perché́ la democrazia è l’unica via possibile per costruire una società̀ davvero più̀ giusta e più̀ uguale.


da Comitato per il No al referendum costituzionale