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Turismo in Italia: da gennaio a settembre 2020, presenze crollate. Dalle Marche il dato migliore

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L'Istat ha comunicato i dati del movimento turistico in Italia. Da gennaio a settembre 2020, negli esercizi ricettivi, le presenze si sono dimezzate. 

In riferimento al periodo estivo luglio-settembre 2020 invece, le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono complessivamente il 63,9% di quelle dell’anno precedente. Il calo è dovuto soprattutto alle presenze dei clienti stranieri. Sono soltanto il 39,7% rispetto allo stesso trimestre del 2019; per i clienti italiani sono l’86,2%.

Nei primi tre trimestri del 2020 diminuiscono drasticamente i viaggi svolti per motivi di lavoro dai residenti nel nostro paese (-59%) e, in misura minore ma pur sempre consistente, quelli per vacanze (-23%).

Stando ai dati diffusi dall'Istat, le visite ai parenti e agli amici subiscono la riduzione maggiore (-66,0%); i viaggi di piacere o svago diminuiscono del 20,0%. I decrementi maggiori del numero di presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, si registrano nel Lazio (-73,6%), in Campania (-72,2%) e in Liguria (-71,9%). Le Regioni che, seppur in calo, hanno presentato le diminuzioni minori sono le Marche (-27,0%), il Molise (-29,0%), le Province autonome di Bolzano (-29,5%) e Trento (-31,2%), l’Abruzzo (-36,9%), la Valle d’Aosta (-37,8%) e la Puglia (-42,0%).

Dall’analisi dei dati rilevati, emerge che nel mese di agosto, la scelta degli italiani si è orientata verso destinazioni di nicchia, presumibilmente meno caotiche e affollate e con una più ampia ricettività di tipo extra-alberghiero (agriturismi, open air, B&B), a sfavore delle destinazioni estive più tradizionali, ovverosia, le località rivierasche e le città "storiche".