Perugia: frode fiscale e autoriciclaggio, arrestati 5 imprenditori di un'associazione a delinquere e sequestri per oltre 8 milioni

L’attività investigativa, muovendo dall’analisi di contratti di cessione del credito caratterizzati da profili di anomalia, quali, ad esempio, la ricorrenza di professionisti intervenuti nella transazione, la rapida alternanza nelle cariche societarie delle entità coinvolte, anche da parte di soggetti nullatenenti o sconosciuti al Fisco, ha consentito di acclarare l’esistenza di un’associazione criminale che, nel tempo, ha costituito e gestito un vero e proprio mercato di crediti IVA inesistenti, con lo scopo di commercializzarli e riciclare i proventi illeciti, attraverso il trasferimento delle somme di denaro a persone compiacenti e società, anche estere, in assenza di rapporti economici e commerciali.
Le indagini, eseguite con l’ausilio di accertamenti finanziari, acquisizioni documentali e di informazioni da parte di persone informate sui fatti, ma anche mediante servizi di appostamento e osservazione dei soggetti indagati, hanno disvelato il meccanismo fraudolento posto in essere dal sodalizio criminale che prevedeva l’intestazione fittizia a prestanomi nullatenenti, il più delle volte con precedenti penali specifici, di società inattive, ovvero l’utilizzo della ragione sociale all’insaputa del contribuente, con l’ausilio di professionisti compiacenti che, di volta in volta, si sono occupati della trasmissione delle dichiarazioni o dell’apposizione del visto di conformità, richiesto dalle disposizioni normative, per avvalorare la veridicità del credito.
I crediti IVA inesistenti venivano, quindi, ceduti a società gestite dall’organizzazione che provvedevano a chiederne il rimborso.
Condividendo le ipotesi accusatorie formulate dal pubblico ministero, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato che “il pericolo di reiterazione di condotte delittuose della medesima indole sussiste in termini di rilevante gravità, in quanto l’attività illecita risulta essersi protratta nel tempo né è cessata”.
Inoltre, “il conseguimento di profitti illeciti significativi rende praticamente certo” che gli indagati “ove non sottoposti ad adeguata misura, possano continuare la precedente attività, con gravissimo danno per l’Erario”.
Sulla base di tali considerazioni, sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di 5 imprenditori, la sospensione per un anno dall’esercizio della professione nei confronti dei 4 professionisti coinvolti, nonché il sequestro preventivo di somme di denaro, beni mobili ed immobili a carico di 14 persone fisiche e 6 società, per un ammontare pari a oltre 8 milioni di euro.

Questo è un articolo pubblicato il 11-02-2021 alle 09:41 sul giornale del 12 febbraio 2021 - 167 letture
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