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Morto il boss della Camorra e dei "segreti" Raffaele Cutolo

Raffaele Cutolo, si è spento a Parma nel reparto sanitario detentivo del carcere. Nato a Ottaviano il 4 novembre 1941, aveva 79 anni: era il più anziano detenuto vivente in regime di 41 bis, pena che non gli è mai stata ridotta per la sua reiterata mancata collaborazione con la giustizia.
A causarne il decesso è stata una setticemia del cavo orale susseguente ad una polmonite bilaterale ripresentatasi dopo essere inizialmente regredita. Da da sei mesi era ricoverato in ospedale. Proprio all'inizio di questa settimana il suo legale, il penalista Gaetano Aufiero, aveva ripresentato istanza di scarcerazione con remissione ai domiciliari per gravi motivi di salute. Richiesta che già in precedenza (a giugno 2020), era stata respinta dal Tribunale bolognese di Sorveglianza.
La moglie di Cutolo, Immacolata Jacone, e lo stesso legale del boss, sono stati informati telefonicamente della sua morte da un assistente della polizia penitenziaria. I funerali si terranno in forma privata.
A Cutolo erano stati inflitti quattro ergastoli ed era in carcere dal 15 maggio del 1979. Il suo primo omicidio risale al 24 settembre 1963. È stato un capoclan brutale, e fu protagonista della tragica guerra con la Nuova Famiglia che sparse sangue in tutta la Campania tra gli anni '70 e '80. Dalla sua anche un'evasione, il 5 febbraio 1978, dal manicomio giudiziario di Aversa.
Aveva due fratelli, Pasquale e Rosetta Cutolo, i quali anch'essi avevano intrapreso una carriera criminale; Rosetta ha condiviso le sorti di Raffaele, e la sua attività è stata fondamentale per le sorti della NCO.
Raffaele Cutolo era stato soprannominato 'O Professore dai suoi compagni di carcere, perché l'unico tra di loro capace di leggere e scrivere.

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