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Il governo Draghi ottiene anche la fiducia della Camera. 16 deputati "ribelli" del M5s votano "no"

Tutti i principali partiti hanno sostenuto l'Esecutivo, fatta esclusione per Fratelli d’Italia, (31 deputati) e per 16 deputati del Movimento 5 Stelle (Corda, Sapia, Spessotto, Testamento, Volpi, Baroni, Cabras, Colletti, Costanzo, Forciniti, Giuliodori, Maniero, Russo, Sarli, Termini e Vallascas), che hanno espresso voto contrario. Tre "no" sono giunti anche dai leghisti Gianluca Vinci, Vincenzo Sofo e Tommaso Coviello, che hanno lasciato il Carroccio per passare a Fratelli d’Italia.
Quattro deputati pentastellati si sono astenuti (Maria Laura Paxia, Raphael Raduzzi, Michele Sodano e Alessio Villarosa), mentre 14 (di cui 2 in missione), non si sono presentati alla votazione. Anche ai deputati "ribelli" del M5s, molto probabilmente, sarà riservata la stessa sorte dei 15 senatori "dissidenti" già espulsi dal Movimento.
Il governo Draghi figura al terzo posto tra quelli che hanno ricevuto più voti a favore alla Camera nella storia della Repubblica: 556 furono i voti ottenuti nel 2011 da Mario Monti (il massimo nella storia repubblicana), 545 quelli del governo Andreotti IV, nel 1978.

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