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Marta Donzelli, produttrice cinematografica, nuovo Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Cinecittà

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Fondata nel 1935, la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (con la storica sede, tuttora, sulla Via Tuscolana, piu' o meno di fronte alla mitica Cinecittà) è articolata in due principali sezioni: la Scuola Nazionale di Cinema, impegnata da ottant’anni nella formazione d’eccellenza per le professioni del cinema, e la Cineteca Nazionale, uno dei più antichi e importanti archivi cinematografici del mondo.

Nuovo Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia è Marta Donzelli, produttrice cinematografica che prenderà il posto di Felice Laudadio. Il ministro Dario Franceschini ha così avviato le procedure di nomina del Presidente e del nuovo Cda della Fondazione CSC, che sarà composto dall’attrice Cristiana Capotondi, dall’avvocato Guendalina Ponti e dal giornalista (già inviato del"Corriere della Sera"), sceneggiatore e attore Andrea Purgatori.

Marta Donzelli (Torino, 1975), dopo la laurea in Filosofia ha conseguito un dottorato con una tesi su Edmund Husserl. Nel 2004, insieme a Gregorio Paonessa, ha fondato la Vivo film, casa di produzione indipendente con un catalogo di film premiati dai principali festival internazionali. È stata per molti anni responsabile della segreteria editoriale della Donzelli editore, “Maestra” del College di Cinema della Scuola Holden di Torino per il biennio 2017/2019 e membro della giuria dei festival di Torino, Rotterdam e Karlovy Vary.

“Sono felice che Marta Donzelli e gli altri componenti del Cda abbiano accettato questo prestigioso incarico. Sono certo che sapranno guidare con visione il Centro Sperimentale e affrontare le numerose sfide che l’era digitale impone al cinema e all’audiovisivo”, è stato il commento di Franceschini alla testata, specializzata in arte e beni culturali, "Art Tribune". Il ministro ha augurato “buon lavoro a Donzelli e all’intero Cda. Dopo la nomina di Zuchtriegel a Pompei, un altro salto generazionale con una donna Presidente dinamica e innovativa”.

La nomina della Donzelli arriva a pochi giorni dalla tanto dibattuta nomina di Gabriel Zuchtriegel il quarantenne archeologo tedesco, già direttore del Parco di Paestum e Velia (dove era arrivato a 34 anni), è stato oggetto di critiche circa la sua “giovane” età. Ma, è intervenuto in sua difesa il ministro, a Paestum e Velia "lui ha smentito tutti con gli straordinari risultati ottenuti, e oggi si mette a disposizione di Pompei che è un luogo a cui tutto il mondo guarda e attende che il cambiamento vada avanti e migliori ancora di più”. Della stessa opinione è anche l’ex direttore di Pompei, Massimo Osanna, da luglio scorso Direttore generale dei Musei del MIBACT, che ha sottolineato: “il fatto che Zuchtriegel abbia appena quarant’anni non penso possa essere un motivo per non ritenerlo all’altezza. Anzi, credo che sia un valore ed un grande segnale di apertura verso le nuove generazioni”.

Il ministro Franceschini parla di “salto generazionale” che attende il mondo della cultura italiano. Obbiettivo, in parte, senz'altro condivisibile. Quel che lascia perplessi, però, alcuni esperti di beni culturali è la tendenza, emersa negli ultimi anni, a nominare alla guida di Musei e siti archeologici italiani di rilievo internazionale (dagli Uffizi al MAXXI di Roma), studiosi stranieri che, al di là dell' indubbia preparazione e della loro sintonia con un innegabile "trend"odierno di internazionalizzazione della cultura, secondo questi critici non darebbero sufficienti garanzie di fedeltà a quella che è la politica italiana dei Beni Culturali.