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Basilicata in rosso, Lombardia, Piemonte e Marche verso l'arancione. Rt nazionale a 0,99

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Considerato il peggioramento epidemiologico, dalla Cabina di Regia del ministero della Salute-Iss è emersa l'indicazione di spostare in fascia arancione, da lunedì 1°marzo, Lombardia, Piemonte e Marche. La Basilicata va in zona rossa, insieme al Molise che ne ha fatto richiesta.

Invariato invece l'indice Rt a 0,99, stesso dato della scorsa settimana. Il range stimato e' 0,93-1,03, con il margine superiore che rimane dunque maggiore al valore 1, come una settimana fa. La Basilicata va in zona rossa in base ai dati (in una settimana l'indice Rt è passato da 1,03 a 1,51), mentre il Molise, dove attualmente ci sono 33 comuni in fascia rossa, va totalmente in "rosso" su richiesta dello stesso governatore Donato Toma ("Il Governo ha accolto la mia istanza"). Niente più zone rosse invece in Umbria, che viene confermata in arancione (ma rimangono per alcuni Comuni misure più restrittive). La Liguria, invece passa in giallo, ma le aree confinanti con la Francia, in primo luogo i comuni di Ventimiglia e Sanremo, restano in fascia ''arancione rafforzata'', come previsto dalla giunta regionale.

La comunicazione ufficiale del cambio di colore per la Lombardia è stata data dal governatore Attilio Fontana: “Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per comunicare che da lunedì prossimo, 1 marzo, la Lombardia sarà in fascia arancione. Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e - sono certo - avrà al suo fianco le regioni”.

Intanto, come riportato dall'Istituto Superiore di Sanità: "la ‘variante inglese’ del virus Sars-CoV-2 ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non originari, con una grande incertezza statistica tra il 18% ed il 60%. Questi valori sono in linea con quelli riportati in altri paesi, anche se leggermente più bassi, che induce a considerare l’opportunità di più stringenti misure di controllo che possono andare dal contenimento di focolai nascenti alla mitigazione".

Nella bozza del report settimanale di monitoraggio della Cabina di Regia ministero della Salute-Iss. si legge: "L’epidemia, dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale.Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumenta il numero di Regioni/PPAA classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso. Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, - evidenzia il rapporto - sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari".

"Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, si legge nella bozza - l'indicazione è quella di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. "È fondamentale - si sottolinea - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si invitano le Regioni a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. É necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale".