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Coronavirus: la bozza del primo Dpcm del governo-Draghi sarà distribuita ai governatori delle Regioni

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Giornata importante per il governo Draghi. A Palazzo Chigi si riunisce il Consiglio dei ministri: durante la seduta, dovrebbe essere fatto anche un passaggio sul nuovo Dpcm.

Nella giornata odierna di venerdì 26 febbraio dovrebbe essere redatta la bozza. Sarà battaglia per scongiurare il lockdown totale.

Di sicuro, il nuovo decreto non prevederà alcun "ammorbidimento" delle misure in corso, anzi, tutt'altro, il governo sembra voglia dirigersi verso la linea del rigore massimo allo scopo di evitare il rischio di un nuovo lockdown. Roberto Speranza, ministro della Salute, è già stato abbastanza chiaro: "Marzo sarà un mese difficile". I dati epidemiologici, d'altronde, non permettono sconti: l'Italia è preda delle varianti. L'impennata dei casi imporrà un cambio nella mappa delle zone a colori a partire da lunedì 1° marzo. Attesa intanto per il consueto monitoraggio dell'Iss: diverse le Regioni che stanno andando incontro al rosso e all'arancione scuro. Già da sabato 27 febbraio entreranno in zona rossa le province di Pistoia e Siena e in arancione scuro quella di Bologna. A Brescia la situazione pandemica resta preoccupante, con gli ospedali sotto pressione.

Un cambiamento che potrebbe essere introdotto dal 6 marzo (rispetto al Dpcm attuale), è la definizione delle diverse aree di rischio. I governatori delle Regioni hanno chiesto una revisione in tal senso. L'esecutivo Draghi potrebbe dare ascolto alle richieste delle Regioni. Rimane aperto invece il confronto sul tema delle scuole: la richiesta di chiusura fino al completamento della vaccinazione del personale scolastico non sembra trovare appoggi nel governo, a meno di situazioni sanitarie di difficile gestione.

Grande attesa dunque, è riservata al nuovo Dpcm, che sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile (e quindi coprirà anche la Pasqua che cade il 4 aprile): una prima bozza del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dovrebbe essere inviata già nella serata di venerdì 26 febbraio ai governatori delle Regioni.