lancio di agenzia
Covid, dopo 100 settimane cambia anche il modo di parlare

Il contagio ha rivoluzionato il nostro modo di parlare: l’aggettivo positivo ha assunto un’accezione negativa, mettendo tra parentesi il pensiero positivo. Alcune espressioni hanno acquisito nuovi significati: legate fino al 2019 all’inchiesta giudiziaria di cui all’inizio del 2022 ricorrerà il trentennale, dal 2020 le mani pulite sono associate alle raccomandazioni pubbliche di carattere igienico-sanitario. E’ il caso anche di RT, sigla che sta per retweet su Twitter e oggi utilizzata per indicare l’indice di trasmissibilità. Il coronavirus ha colorato l’Italia in zona rossa, arancione, gialla e bianca, diffondendo lemmi come mascherina e smart working: “Il dizionario del nuovo mondo è in continua evoluzione – commenta il giornalista – e negli ultimi mesi si è polarizzato sulla contrapposizione tra no vax e sì sì sì vax. Questo braccio di ferro lessicale evidenzia la profonda spaccatura presente nella popolazione”. Di fronte al coronavirus la tentazione della rimozione è fortissima: tuttavia, come insegna la psicanali-si, ciò che rimuoviamo ritorna e chiede il conto. E’ possibile voltare pagina solo dopo aver riletto le 100 settimane che abbiamo vissuto: “Per affrontare il 2022 – conclude Poletti nella ‘Grammatica del nuovo mondò – è necessario riflettere sulle parole legate al coronavirus, perchè l’uomo capace di giudizio è colui che ha una bussola per orientarsi”.
(ITALPRESS).

SHORT LINK:
https://vivere.me/cCqL
Commenti
