Valente a Napoli: "Dobbiamo essere capaci di dare risposte alle donne che chiedono aiuto, tante in prima linea a combattere e difendere la famiglia"

Così la senatrice dem Valeria Valente, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul Femminicidio, a margine del primo workshop dedicato a "mappatura e censimento dei centri antiviolenza nel territorio di Napoli e provincia nella sede della Fondazione Banco di Napoli, come riportato da Dire. "Tutto il personale del sistema giudiziario e non solo - prosegue - deve essere preparato ad accogliere le donne che denunciano, devono essere adottate tutte le misure che il legislatore ha messo a disposizione per una effettiva presa in carico delle donne e si deve fare in modo che tutte le donne che denunciano abbiamo una protezione adeguata. Quello che chiedo, anche personalmente, è un'assunzione chiara di responsabilità, soprattutto degli uomini, perché la battaglia - conclude Valente - resti e sia di carattere culturale leggendo la violenza maschile contro le donne per quello che è e sostenere, con i fatti, che morire o subire violenza solo perché si è nate donne è qualcosa di inaccettabile".
"Servono, innanzitutto, percorsi di sicurezza come tamponi e vaccini perché questa fase, drammatica, che non ci aspettavamo, intreccia anche quella della pandemia. E poi farci carico di questa sofferenza, ricordare che il mondo è uno e che anche noi abbiamo vissuto cose di questo genere e siamo stati ben accolto in altre parti del mondo. Questo lo dobbiamo alla nostra coscienza", ha detto la senatrice dem Valeria Valente, rispondendo a una domanda sull'accoglienza dei profughi ucraini, per la maggior parte donne e bambini, in Europa e in Italia. "Questa è una guerra dove i protagonisti, ancora una volta, sono gli uomini, sia nelle fasi che hanno determinato la guerra sia ora durante i negoziati. E però - ha aggiunto Valente - vediamo tante donne in prima linea a combattere e a difendere famiglia, casa, affetti, e tante altre che provano a mettere in salvo i propri figli. A tutte loro la mia personale vicinanza come donna delle istituzioni. Tutti dobbiamo farci carico di questo dolore e di questa sofferenza: le donne, come sempre, sono quelle esposte e messe in una condizione di maggiore vulnerabilità e costrette, tante volte, a pagare il prezzo più alto di qualsiasi crisi, anche delle guerre".

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