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Il ritratto di Pier Luigi Farnese, opera di Tiziano, torna al suo splendore dopo il restauro

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Era già capitato tra le sapienti mani dei professionisti dell'Istituto Centrale per il Restauro il ritratto di Pier Luigi Farnese, opera di Tiziano, oggi conservata ed esposta a Napoli nel Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Era il 1957 e il dipinto necessitava di un consolidamento degli strati pittorici così, sotto la direzione di Cesare Brandi, venne foderato con colla di pasta e poi montato su un innovativo sistema di tensionamento, costituito da un telaio ligneo con espansione a molle, che si è rivelato nel tempo molto efficace. A gennaio 2020, dopo più di 60 anni, l'opera è tornata nei laboratori dell'Istituto Centrale per il Restauro che l'ha portata al suo antico splendore.

Da Roma il 'Pier Luigi Farnese' arriverà nelle prossime ore a Parma dove, a partire dal 18 marzo, sarà esposto nel Complesso Monumentale della Pilotta nell'ambito della mostra 'I Farnese, Architettura, Arte, Potere', patrocinata dal Ministero della Cultura e inserita nei progetti di Parma Capitale italiana della Cultura 2020+2021. Alla presenza di Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e di Alessandra Marino, Direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro, l'opera è stata presentata venerdì 11 marzo alla stampa.

- L'OPERA - Dovrebbe risalire al 1546 il ritratto che Tiziano fece a Pier Luigi Farnese, primogenito di papa Paolo III, che con autorità e forza, si mostra nella sua armatura con la bandiera che richiama la carica di gonfaloniere e generale dell'esercito pontificio, assegnatagli dal padre nel 1545, insieme a quella di duca di Parma e Piacenza. Tiziano, ritrattista della famiglia Farnese, coglie l'uomo in un profilo di tre quarti, con lo sguardo apparentemente distratto verso il vicino milite che gli sussurra qualcosa, mentre ascolta il duca. Tiziano, ritrattista della famiglia Farnese, coglie Pier Luigi in un profilo di tre quarti e ne cattura gli effetti della luce che scintilla sull'armatura con inimitabile maestria.

- IL RESTAURO TRA TECNICHE DI LAVORAZIONE E ART BONUS - Il restauro del ritratto realizzato in questi ultimi due anni all'Istituto Centrale del Restauro di Roma è stato finanziato grazie al progetto 'Rivelazioni. Finance for Fine Arts' di Borsa Italiana, avviato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2018.

Grazie all'art bonus, tre aziende campane (Tecno, Pasell e Graded), tutte inserite nel programma Elite di Borsa Italiana, per le imprese con alto potenziale di crescita, hanno potuto sostenere sia la campagna di indagini diagnostiche sia il restauro. Un modello integrato mecenatismo, promosso e sostenuto dall'Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte, presieduto da Giovanni Lombardi, che ha portato al restauro di altri importanti dipinti.

"Il Pier Luigi Farnese di Tiziano si presentava estremamente danneggiato e la componente materica era fortemente compromessa- ha spiegato in conferenza Alessandra Marino, direttrice dell'Istituto Centrale per il Restauro- Il nostro intervento è stato davvero complesso. Il restauro è stato eseguito interamente dal laboratorio tele ma con un approccio multidisciplinare che caratterizza la nostra metodologia operativa. Abbiamo avuto anche la collaborazione per le indagini fisiche del nostro fisico Mauro Torre e per le indagini biologiche di Maria Rita Giuliani.

L'analisi fatta con grandissima attenzione è uno studio millimetro per millimetro della superficie pittorica con un'attentissima osservazione al microscopio ottico. I restauratori in genere guardano e osservano l'opera per ore e ore, per mesi e mesi, andando a scoprire molte cose che a volte servono poi come suggestione per andare a chiedere indagini specifiche su un certo punto o su un altro. Il quadro era molto alterato dall'ossidazione delle verniciature piuttosto consistenti che erano state date nei restauri precedenti. Sono stati quindi fatti dei test prima di trovare la metodologia migliore per procedere al lavoro".

L'intervento è stato dunque preceduto da un'ampia campagna diagnostica, realizzata da Emmebi Diagnostica Artistica, Arsmensurae e dal Laboratoire d'Arche´ologie Mole´culaire et Structurale (LAMS) di Parigi. Ricerche con metodologie avanzate che hanno permesso di acquisire nuove informazioni sulla tecnica esecutiva del dipinto utili ad affrontare al meglio il delicato restauro. Tra queste: la riflettografia infrarossa a luce riflessa e in trans-irradianza, indagine che ha consentito di vedere al di sotto degli strati pittorici superficiali, ha restituito tracce del disegno soggiacente e di alcuni pentimenti.

L'indagine MA-XRF invece ha restituito in gradazioni di grigio la presenza di ciascun elemento chimico ed e` stata eseguita sull'intera superficie dipinta rivelando importanti informazioni sulla tecnica esecutiva di Tiziano.

"Il dipinto- spiega in una nota l'Istituto Centrale per il Restauro- ha oggi recuperato intensita` cromatica e ricchezza di dettagli, che erano stati completamente attutiti dall'ossidazione delle vernici di restauro e frammentati dalle lacune. Il restauro ha evidenziato particolari prima confusi o non percepibili del gonfalone, dipinto con successioni di terra rossa, cinabro e velature di lacca. Questa ricchezza cromatica era completamente attutita dall'ossidazione delle vernici di restauro. Inoltre, senza il fondamentale contributo delle analisi, sarebbe stato difficile ipotizzare il colore verde della divisa del soldato e la complessa stratigrafia del drappo rosso. L'armatura e` ora perfettamente leggibile nei bagliori luminosi del metallo brunito e nelle tante rifiniture preziose: i dettagli metallici in oro costruiti con ocra gialla e giallorino, quelli traslucidi sul braccio sinistro resi con lievi pennellate di bianco Sangiovanni. Il volto dello scudiero, prima quasi indistinto, ha ripreso vita; nelle mani e nel volto di Pier Luigi si torna ad apprezzare la potenza espressiva di Tiziano".

"Quando ero all'Art Institute di Chicago avevo provato a comprare un Tiziano- ha raccontato in conferenza Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte- sostenevo che un cittadino giovane che avesse visto un suo dipinto non sarebbe stato lo stesso se avesse visto solo un Andy Warhol, con tutto il rispetto per Warhol. Tiziano è l'inventore del ritratto introspettivo, non conosco nessun ritratto dell'epoca che abbia questa intelligenza psicologica di penetrazione del carattere del soggetto".

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da Agenzia Dire






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