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Top&Flop: "Vicini di casa", una commedia che non fa ridere

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I protagonisti di questa commedia sono due coppie che vivono nello stesso condominio: Giulio (Claudio Bisio) e Federica (Vittoria Puccini) sono una coppia sposata da moti anni ma il loro matrimonio è in crisi, lui, musicista, è un cinico intellettuale che dietro il sarcasmo nasconde l’incapacità di affrontare la vita, lei è una donna più intraprendente, ha un negozio e una figlia, ed è stanca dell’atteggiamento negativo del marito.

L’altra coppia, il pompiere Salvatore (Vinicio Marchioni) e la psicologa Laura (Valentina Lodovini), manco a dirlo, è l’esatto contrario: sono appassionati, disinibiti e fanno sesso rumoroso e frequente. Federica li invita una sera a casa per un aperitivo, Giulio vorrebbe chieder loro di abbassare il volume delle loro effusioni, sua invece moglie è dichiaratamente invidiosa della loro passione. Ma la serata prende una piega inaspettata, Salvo e Laura infatti chiedono ai loro ospiti di partecipare ad esperienze di scambio di coppia e di sesso di gruppo. Il sesso, questo sconosciuto. Il film vorrebbe essere una sorta di riflessione sul perbenismo della società, sulla mentalità bigotta che relega il sesso nella sfera dello scandaloso, su come in fondo siamo tutti legati a certi schemi per cui esistono solo certi modi in cui è giusto vivere la sessualità e di fatto lo fa. Il problema sono i toni che sceglie per farlo, Costella infatti gira quella che dovrebbe essere una commedia impostandola però troppo come una seduta psicanalitica. La sceneggiatura (del regista e di Giacomo Ciarrapico) adatta un testo teatrale (Sentimental di Cesc Gay) con pigrizia, le velleità intellettuali smorzano ogni tentativo di approdare ai lidi della comicità, Costella racconta l’eros represso della classe borghese senza mai toccare vette di vera trasgressione ma adagiandosi su un’idea di cinema conservatrice dove ciò che è giudicato diverso ed estremo deve essere sottoposto al rigido inquadramento della psicanalisi.

Eppure sulla carta l’idea poteva funzionare, affrontare certi tabù in modo leggero ma senza essere volgari. L’idea non è nuovissima ma in passato ci sono state pellicole che lo sono riuscite a fare, pensiamo ad esempio a Secretary (Steven Shainberg 2002), la storia d’amore tra un avvocato sadico e la sua segretaria masochista, o a Sex and Zen (Michael Mak 1991) in cui un giovane signore della dinastia Ming alla ricerca del piacere assoluto si fa trapiantare il pene di un cavallo. Ma in queste godibilissime commedie erotiche la sessualità anche più estrema è un semplice dato di fatto che non ha mai bisogno di essere interpretata e spiegata, invece in Vicini di Casa tutto viene ricondotto sul binario dell’analisi logica. Questo eccesso di intellettualismo finisce naturalmente per annegare nella noia qualsiasi tentativo di spiccare il volo e anche quando si presentano gli spunti più piccanti il regista sceglie di nascondersi dietro l’ironia inopportuna o la lezioncina di sessuologia. Ma soprattutto questa impostazione tradisce quello che avrebbe dovuto essere lo spirito del film, una commedia sexy che abbatte i pregiudizi e i moralismi ipocriti della società e che invece, con il suo bisogno di giustificare la sessualità dei protagonisti, si dimostra tristemente convenzionale. Vedendolo si ha l’impressione che Costella abbia avuto così paura di poter essere vittima dell’effetto Giovannona Coscialunga, ossia la possibilità che il film potesse essere preso per l’ennesima commedia triviale e pruriginosa, da peccare in eccesso di prudenza impedendo alla storia di sfruttare il proprio potenziale.

Gli attori interpretano personaggi che già sulla carta sono dei cliché (il virile pompiere, il musicista intellettuale, la psicologa arguta, la moglie borghese insoddisfatta) e non fanno nulla per aumentarne lo spessore, Bisio gigioneggia senza freni, Marchinoni si atteggia a viscido piacione e la Lodovini sputa perle di saccenza con un insopportabile glamour. L’unica eccezione è Vittoria Puccini che si ritaglia il ruolo di una donna divisa tra il desiderio di evolversi e il timore di contravvenire alle regole non scritte della borghesia. La Puccini riesce a caratterizzare il suo personaggio con sfumature dolci e malinconiche ed è convincente nella sua ardente passione a stento repressa. Il risultato comunque è un film che tradisce tutte le sue promesse: affonda ogni tentativo di creare un crescendo comico o drammatico e la trasgressione, solo di facciata, rivela un approccio bigotto e conservatore che rovina definitivamente tutta la pellicola. Insomma il contrario di quello che sarebbe servito per fare di Vicini di Casa un buon film, diciamo che Costella ha centrato l’obbiettivo più o meno come il giovane che esce dal bagno di Pulp Fiction.

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SCHEDA
VICINI DI CASA
Di Paolo Costella
ITA 2022
Interpreti: Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni
Sceneggiatura: Giacomo Ciarrapico, Paolo Costella
Produzione: Lotus Production
Distribuzione: Medusa
Durata: 83 min
Genere: Commedia
Uscita: 1° dicembre 2022
TRAILER ITALIANO
https://www.youtube.com/watch?v=Nw4hr3K1Kew



di Andrea Brocanelli






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