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A Roma è allarme tartarughe azzannatrici: ecco perché sono pericolose

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ROMA - Ancora un ritrovamento di tartaruga azzannatrice a Roma. È il secondo in una settimana, terzo in un anno. Il nuovo esemplare è stato avvistato nell'area nord della Capitale, tra Morlupo e Capena, a pochi chilometri dal primo ritrovamento.

Per questo motivo, secondo l'etologo Andrea Lunerti, in quell'area potrebbe essersi originata una zona di riproduzione, favorita anche dalla vicinanza del Tevere. In caso di avvistamento, gli esperti consigliano di evitare ogni contatto con questi animali (che con un morso possono essere anche in grado di recidere la falange di un bambino). LE TARTARUGHE AZZANNATRICI La Chelydra serpentina, generalmente nota come tartaruga azzannatrice, è una delle testuggini d'acqua dolce più grandi del pianeta. La specie è originaria del Nord America ed è nota per la sua aggressività quando si trova fuori dall'acqua. Onnivore, le tartarughe azzannatrici sono dotate di potenti mascelle: sferrano dei morsi fulminei e il loro becco corneo è in grado di lacerare gravemente le falangi di un essere umano. In Italia la legge vieta il possesso di tartarughe azzannatrici. Tuttavia, ormai da diversi anni sono sempre di più i casi di avvistamenti della specie. Probabilmente, alcuni esemplari sono stati introdotti illegalmente come animali domestici per poi essere rilasciati in natura. In caso di avvistamento è buona prassi chiamare le autorità competenti al 112, evitando di avvicinarsi all'esemplare.

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