lancio di agenzia
Impagnatiello, i dubbi degli investigatori dopo la confessione

L'uomo ha confessato di aver ucciso Giulia, di avere tentato di bruciarne due volte il corpo, che ha nascosto prima in garage e poi in auto e infine, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, gettato in un’intercapedine in un’area dismessa. Eppure, quando il cadavere giaceva nella sua auto - stando alla sua ricostruzione - i carabinieri che indagavano sulla scomparsa della 29enne non ne avevano trovato traccia nel bagagliaio della T-Roc, ben visibile dall’esterno, poiché sprovvisto di copertura. Il copri bagaglio è stato ora sequestrato e proseguono le indagini, coordinate dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, anche per capire se effettivamente Impagnatiello - come lui sostiene - abbia agito da solo, dal momento dell’omicidio fino a quello in cui ha gettato il cadavere della compagna. Oggi alle 12 i carabinieri del Sis del nucleo investigativo entreranno nell’appartamento in cui la coppia viveva in via Novella, a Senago, per effettuare rilievi alla presenza delle parti. Per rappresentare Impagnatiello, il cui legale di fiducia Sebastiano Sartori, ha rinunciato ieri al mandato, è stato nominato un avvocato d’ufficio, dopo non poche difficoltà - a quanto si apprende - a reperirne uno disponibile. Nel frattempo nella giornata appena conclusa gli inquirenti hanno riascoltato tutti i familiari della vittima e anche l’addetto alle pulizie che aveva trovato cenere nella casa di Senago, mentre si continua a cercare il telefono di Giulia, gettato - a quanto racconta Impagnatiello - in un tombino.
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