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Alopecia, in Italia colpisce 4 uomini su 10. Il trapianto una soluzione

“In Italia le persone affette da alopecia androgenetica sono circa il 39% degli uomini e il 13% delle donne, non sono pochi ma ci sono paesi in cui ce ne sono di più, mentre quelli che perdono meno capelli sono i cinesi, con una percentuale che si attesta a circa al 20% – ha esordito – Questo è determinato dalla storia genetica di quel popolo, da un diverso grado di metabolizzazione e di testosterone. Per i cinesi è una malattia quasi rara, per noi quasi normale. Una buona igiene del cuoio capelluto è sicuramente importante – ha aggiunto il professore, soffermandosi poi sugli errori più comuni nella cura dei capelli – L’iter del paziente che si avvicina al prodotto per capelli è tortuoso, si parte dal barbiere che dà una lozione, il paziente vede che non funziona e quindi va dal farmacista, che gliene dà un’altra anche quella non funzionante. La prima cosa da fare è invece andare dal dermatologo”.
Rispetto a quella tradizionale, l’alopecia areata è una patologia decisamente più seria e invalidante: “E’ una malattia autoimmune e colpisce in egual misura uomini e donne, può colpire anche i bambini e spesso è correlata allo stress importante – ha spiegato Rosati – Compare all’improvviso, per un motivo traumatico: si cominciano a manifestare chiazze rotonde, i capelli vengono via a ciuffi, il paziente si allarma e corre dal dermatologo. Fatta la diagnosi, il problema è la terapia: non ce ne sono molte. L’unica terapia esistente è di immunosoppressione con cortisone, ma non la condivido”.
La soluzione, a questo punto, è spesso quella del trapianto, di cui il professor Rosati è tra i massimi esperti in Italia: “Noi non facciamo miracoli con la chirurgia, tendiamo a migliorare, tutto in funzione dell’aspettativa del paziente e della situazione anatomica – ha aggiunto – L’autotrapianto di capelli è cosa giusta, ma se fatta al momento opportuno, con la tecnica corretta e da un chirurgo esperto, che sappia prevedere cosa potrebbe accadere in futuro”.
“La tecnica Fut è il gold standard, è la tecnica che io attuo regolarmente e che ritengo essere la migliore – ha raccontato – Questa tecnica ci permette di avere il massimo del numero di capelli e il massimo della percentuale di sopravvivenza capelli, fino al 97%. Inoltre, non ci costringe ad avere terapie post intervento di tipo farmacologico, perchè questi capelli rimangono a vita. Io e i colleghi operiamo i figli dei padri operati 35 anni fa, è una chirurgia conservativa che consente di far rimanere a vita il follicolo”.
Scetticismo, invece, per i servizi offerti da altri paesi, come per esempio la Turchia, spesso a prezzi allettanti: “Ritengo che di chirurghi bravi possano essercene anche in altre parti del mondo – ha precisato Rosati – In Turchia c’è sì una commercializzazione dei trapianti, ma parliamo di tecniche non al gold standard e che non vengono adoperate sempre da un medico, ma da ragazzine non specializzate che strappano e mettono capelli”.
La chiosa è sui consigli per scongiurare o rimandare la caduta dei capelli: “E’ importante evitare di stressarsi, più ci si stressa e più cadono i capelli, più cadono i capelli e più ci si stressa. Bisogna stare attenti al dottor Google, dà spesso informazioni menzognere e illusorie – ha concluso – E consiglio di sentire chi c’è già passato, per poi rivolgersi a un medico o al dermatologo di fiducia”. – foto Italpress –
(ITALPRESS).

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